L’analisi della Legionella nelle acque fa emergere se l’acqua di un impianto idrico o aeraulico è contaminata.
Va eseguita seguendo specifiche linee guida e procedure per non alterare i risultati delle analisi.
Come abbiamo già spiegato qui l’habitat ideale per lo sviluppo e la proliferazione dei batteri Legionella è l’acqua. Per questo motivo è importante monitorare la presenza di questi batteri con l’analisi della Legionella nelle acque.

L’acqua e la Legionella
I batteri del gruppo Legionella possono essere presenti nelle acque di fiumi, laghi, bacini idrici, stabilimenti termali, ecc..
Il maggiore pericolo sta nel fatto che La Legionella può raggiungere anche gli acquedotti e le reti idriche cittadine, poiché resiste senza particolari problemi ai normali trattamenti per la trasformazione dell’acqua potabile.
Le normali concentrazioni di cloro presenti per l’acqua potabile, ad esempio, non causano alcuna azione o problema nei batteri Legionella.
Anche se la sola presenza di questi batteri non costituisce in sé un pericolo per le persone, la Legionella Pneumophila (la specie più pericolosa di questi batteri) diventa una seria minaccia per la salute dell’uomo quando si verificano contemporaneamente alcune condizioni.
Le 5 Condizioni di pericolo Legionella
- Temperatura ideale per lo sviluppo
varia da 25° a 42°. È ottimale per la crescita dei batteri a 37° - Ambiente aerobico
Ambiente in cui è presente ossigeno - Presenza di elementi di cui si nutre la Legionella
Ad esempio ioni di ferro e di calcare, biofilm, scorie o altri microrganismi - Nebulizzazione dell’acqua (aerosol)
formazione di piccolissime gocce con diametro tra 1 e 5 micron - Tasso di concentrazione elevato dei batteri
Elevata quantità di batteri presenti in un campione di acqua contaminata
Analisi Legionella nelle acque
I primi episodi di epidemia da Legionella furono attibuiti alla presenza di questi batteri in torri di raffreddamento, sistemi evaporativi e altri impianti di trattamento dell’aria.
Per molti anni quindi, gli impianti di condizionamento dell’aria sono stati considerati il principale canale di diffusione delle malattie da Legionella.
Solo successivamente, analizzando svariati casi di Legionella, è stato definitivamente appurato che sono a rischio di Legionella tutti gli impianti e i trattamenti che impiegano l’acqua moderatamente riscaldata e la sua nebulizzazione.

Impianti idrici a rischio di Legionella
Parlando di analisi Legionella nelle acque, questa può essere ricercata in diversi campioni ambientali.
I principali impianti a rischio sono:
- Torri di raffreddamento (torri ad umido a circuito aperto, a circuito chiuso e condensatori evaporativi);
- Impianti di condizionamento (umidificatori, lavatori d’aria a spruzzo, nebulizzatori, separatori di gocce, filtri d’acqua, silenziatori);
- Impianti idrosanitari (tubazioni, serbatoi di accumulo, boiler, valvole e rubinetti, terminali di docce e vasche);
- Sistemi di emergenza (docce di decontaminazione, stazioni di lavaggio occhi, sistemi antiincendio a sprinkler;
- Piscine, vasche e fontane (piscine, vasche idromassaggio, vasche calde, fontane decorative).
La Legionella, all’interno degli impianti, può essere isolata oppure ospite di alcuni protozoi (es. amebe). In entrambi i casi può presentarsi libera nell’acqua o ancorata a biofilm, ovvero aggregati di altri batteri, alghe, polimeri e sali naturali.
In questi aggregati trova la fonte di nutrimento essenziale per proliferare.
Analisi Legionella nelle acque: come funziona
Con le tecniche biomolecolari si può effettuare l’analisi di campioni ambientali (acqua a rischio di contaminazione da Legionella).
L’analisi della Legionella nelle acque consiste nella ricerca del DNA del batterio Legionella nel campione di acqua prelevato in una struttura con impianti a rischio.
L’alta sensibilità e specificità delle tecniche impiegate oggi nell’analisi della Legionella, consentono di rintracciarne la presenza in tempi rapidi e parecchio inferiori a quelli della metodica colturale classica.
Negli ultimi anni sono state portate avanti diverse tecniche che fanno uso dell’ibridazione in situ o della amplificazione dell’acido nucleico in PCR (reazione a catena della polimerasi). Questa si è affermata come metodica di analisi in assoluto più efficace per l’analisi della Legionella nelle acque a rischio di contaminazione.
Analisi biomolecolare di un campione d’acqua
In generale, l’analisi biomolecolare prevede 3 fasi:
- Estrazione del DNA dal campione (fase critica in caso di campioni abientali);
- Amplificazione attraverso PCR utilizzando un particolare strumento chiamato termociclatore;
- Visualizzazione del prodotto di PCR su gel di agarosio (fase di rivelazione).
Come prelevare un campione d’acqua da analizzare
È bene effettuare un prelievo di campione ambientale osservando attentamente tutte le precauzioni necessarie sia alla salute dell’operatore che alla inalterazione del campione.
Per maggiori informazioni leggi le linee guida qui.
- È opportuno che il campionamento degli impianti dell’acqua includa anche la raccolta di sedimento da serbatoi di accumulo dell’acqua, di incrostazioni da tubazioni e serbatoi, nonché il prelievo con tampone sterile sulla superficie del filtro rompigetto del rubinetto o del bulbo della doccia.
- Il prelievo dei filtri degli impianti di condizionamento deve essere effettuato dopo un sufficiente tempo di esercizio del filtro, e non su filtri lavati o sostituiti di recente.
- Durante iltrasporto, i campioni vanno conservati a temperatura ambiente e al riparo dalla luce.
- Se l’analisi non viene effettuata entro 24 ore dal prelievo, i campioni devono essere conservati a +4°C e in ogni caso per un periodo non superiore a 7 giorni.