Il Flussaggio tubazioni, ed in particolare dei terminali degli impianti idrici, è uno dei passaggi del trattamento che ha come scopo finale quello di contenere il rischio Legionella.
In cosa consiste questa procedura? Ed in che modo è in grado di intervenire nella gestione del rischio legionella?
Come ben si sa, la Legionella è un batterio difficile da eliminare completamente perché naturalmente presente nell’acqua, dunque, può essere soltanto trattata e controllata negli impianti idrici al fine di prevenire il contagio.
In questo articolo approfondiremo quindi proprio l’argomento della gestione della legionella, concentrandoci su un sistema di controllo specifico: il flussaggio dell’acqua.
Legionella: dove e quando è necessario prevenire?
La contaminazione dell’acqua dovuta alla presenza del batterio di Legionella Pnemophila è un problema che può mettere a rischio la salute degli utilizzatori finali di un impianto idrico, e che costituisce una seria preoccupazione per gestori e responsabili di:
- Uffici pubblici;
- Alberghi e strutture ricettive;
- Strutture comunitarie;
- Ospedali e case di cura;
- Strutture sportive (palestre, piscine ecc..).
La legionella è un batterio naturalmente presente nell’acqua, in basse concentrazioni ed in una sorta di “stato di latenza”.
Tuttavia, in determinate condizioni di temperatura (dai 20°C ai 45°C circa) e di presenza di biofilm e sostanze nutritive (come calcare ed altri metalli di corrosione), il batterio è in grado di proliferare fino a concentrazioni che diventano pericolose se l’acqua contaminata viene inalata dall’essere umano.
Queste condizioni possono verificarsi soprattutto nei sistemi di produzione dell’acqua (come torri di raffreddamento, serbatoi, sistemi di accumulo e distribuzione di acqua calda sanitaria ecc…), impianti di climatizzazione ed impianti idrici di grandi edifici, in particolare quelli scarsamente utilizzati.
Gestione del rischio Legionella negli impianti idrici non utilizzati
La chiusura di edifici ad uso civile ed industriale destinati ad uso pubblico e della collettività, con il conseguente uso limitato degli impianti idrici e di climatizzazione, rappresentano un elevato fattore di rischio di proliferazione di Legionella nella rete idrica e ai terminali degli impianti.
A seguito delle recenti chiusure imposte dall’emergenza sanitaria ed epidemiologica da SARS COV-2, il Rapporto n. 21/2020 dell’Istituto Superiore di Sanità ha illustrato quali azioni intraprendere per gestire il rischio Legionella prima di riaprire quegli edifici e strutture rimaste chiuse a lungo. Tra queste, ci sono:
- Garantire il flussaggio frequente e costante dei terminali dell’impianto, come soffioni delle docce e rubinetti;
- Attuare un adeguato piano di prevenzione e controllo del rischio Legionella;
- Valutare la possibilità di revisionare il DVR Legionella in relazione all’utilizzo fatto dell’impianto idrico e delle sue eventuali modifiche.
Si tratta di azioni che, tralasciando per un attimo la questione Covid, possono essere messe in atto ogni qual volta ci si trovi in presenza di chiusure prolungate, come ad esempio le chiusure stagionali di alberghi, strutture ricettive ed attività di ristorazione.
In particolar modo quella del flussaggio, dal momento che che il flusso scarso o assente nel sistema idrico, a causa del poco utilizzo, determina condizioni di stagnazione di acqua nelle reti di distribuzione che favoriscono lo sviluppo del batterio.
Flussaggio dell’acqua: significato e scopo
Il procedimento di flussaggio è sinonimo di un regolare e abbondante ricambio dell’acqua all’interno di un impianto di erogazione, allo scopo di:
- Evitare ristagni di acqua;
- Impedire l’accumulo sostanze organiche ed inorganiche responsabili della formazione di biofilm.
L’acqua stagnante, soprattutto quella a temperatura sopra i 20°C, e la presenza di biofilm (quell’aggregato di polimeri, alghe ed altre sostanze in cui la Legionella può nascondersi rendendo superflui ed inefficaci i trattamenti di disinfezione), sono le condizioni ottimali per la colonizzazione di un impianto.
In tal senso, il flussaggio delle tubazioni rappresenta un metodo di controllo fisico abbastanza efficace – anche se non risolutivo – del rischio Legionella.
La circolazione continua ed abbondante di acqua calda e fredda in un impianto e l’uso frequente e regolare degli erogatori consentono infatti di mantenere sempre puliti e liberi da ogni incrostazione rubinetti, docce ed altri erogatori evitando così il proliferare delle colonie batteriche.
Flussaggio degli impianti idraulici: qual è la procedura?
La norma UNI EN 806-4:2010 ha reso obbligatori il flussaggio e la disinfezione e sanificazione di un impianto idrico nuovo che produce e distribuisce acqua calda e fredda, prima della sua messa in esercizio.
Tuttavia, la procedura di flussaggio di un impianto idrico si rende necessaria ogni qual volta questo sia stato poco utilizzato.
L’operazione di flussaggio di un impianto è abbastanza semplice. In linea generale, i passaggi da seguire sono i seguenti:
- Aprire tutti i rubinetti dell’acqua fredda;
- Lasciare scorrere l’acqua per almeno 5 minuti;
- Spostare il miscelatore dell’acqua sulla posizione “caldo”;
- Lasciare scorrere l’acqua calda per ulteriori 5 minuti;
- Chiudere tutti i rubinetti dell’impianto.
Vediamo nel prossimo paragrafo quali sono le condizioni in grado di aumentare l’efficacia di questa procedura.
Come effettuare correttamente il flussaggio dell’acqua per la Legionella?
Affinché il flussaggio delle tubazioni possa realmente garantire dei risultati è necessario che:
- Il trattamento riguardi non solo i punti critici dell’impianto (es. bracci morti) ma tutti quelli di erogazione del sistema di distribuzione dell’acqua;
- Venga svolta almeno un’operazione di flussaggio a settimana, insistendo maggiormente nei terminali utilizzati poco;
- L’acqua – sia calda che fredda – venga fatta scorrere per un periodo mai inferiore ai 5 minuti.
Il flussaggio periodico dell’acqua comunque non può e non deve essere considerato l’unico strumento messo in campo per prevenire e contenere l’insorgere della Legionella.
Non solo flussaggio delle tubazioni: come controllare il Rischio Legionella?
Gli interventi anti-Legionella sono messi in atto per rispondere a necessità di bonifica e sanificazione di un impianto sia nel breve termine, ovvero in caso di presenza conclamata di una contaminazione da Legionella, e sia nel lungo termine.
In quest’ultimo caso si fa riferimento a quei trattamenti che vengono svolti nell’ottica di prevenzione e che riguardano in particolare attività di manutenzione ordinaria e straordinaria di un impianto.
A tal proposito, per gli impianti idrici, al flussaggio, è consigliato:
- Sostituire filtri, guarnizioni, erogatori ed altri parti usurate di un impianto idrico;
- Pulire, disinfettare e decalcificare filtri, rompigetto dei lavandini, diffusori delle docce e dei punti terminali dell’impianto con cadenza trimestrale;
- Svuotare, pulire e sanificare i serbatoi ed ogni altro punto di accumulo dell’acqua ogni 6-12 mesi;
- Tenere la temperatura al di sopra dei 50°C negli impianti centralizzati di distribuzione dell’acqua calda, mentre per quelli con rete di ricircolo ≥ 60°C nei serbatoi di accumulo;
- Sostituire i tratti ciechi in cui avviene il ristagno di acqua;
- Coibentare ed isolare le tubazioni di acqua fredda esterne esposte all’irraggiamento solare e quelle che corrono parallele alle tubazioni di acqua calda e che possono essere soggette a cross contaminazione.
Una manutenzione regolare ed adeguata è sì estremamente importante a mantenere la Legionella ad un livello non patologico, ma non sarebbe realmente efficace se non si accompagna ad una progettazione ottimale degli impianti stessi.
Basta il flussaggio delle tubazioni di acqua a contenere il rischio Legionella?
Come abbiamo visto, il solo flussaggio periodico dell’acqua purtroppo non è mai sufficiente da solo a contenere il diffondersi del batterio della legionella in un impianto idrico.
Per tenere realmente sotto controllo il rischio di infezione è quindi necessario mettere in essere tutta una serie di attività di prevenzione e di miglioramento degli impianti, che consistono sostanzialmente in una manutenzione regolare ed in una sorveglianza costante e mirata.
Ma è anche indispensabile:
- Coinvolgere nella gestione del rischio legionellosi tutte le figure interessate, ossia impiantisti, biologi, esperti in trattamenti chimici e/o fisici ecc…;
- Verificare attentamente le caratteristiche di un impianto e i parametri chimico-fisici dell’acqua al suo interno, ed individuare quali sono i punti critici di tutto il sistema;
- Conoscere profondamente la natura del batterio che si vuole contrastare;
- Non credere che le sole incombenze burocratiche (Analisi Legionella o compilazione del DVR) siano sufficienti per essere al riparo dalle contaminazioni ed in regola con la legge;
- Comprendere che eventuali interventi di bonifica non sono di per sé sufficienti e risolutivi, soprattutto se considerati singolarmente.
Al giorno d’oggi non esistono ancora soluzioni definitive in grado di eradicare una volta e per tutte il problema Legionella.
Quella con la Legionella è una partita che si vince gestendo il controllo e la prevenzione della contaminazione con una procedura operativa ampia che non trascuri nessun aspetto.
Protocollo Legionella Zero: l’approccio integrato al rischio Legionellosi
La gestione del Rischio Legionella è molto più complessa di quanto possa sembrare. Trattamenti come lo shock termico o la clorazione non sono mai risolutivi al 100%.
Questo perché qualsiasi soluzione specifica, chimica o fisica che sia, non avrà mai la stessa efficacia se non rientra in un sistema completo ed integrato di bonifica e gestione del rischio Legionella.
Allo stesso modo, la prevenzione del contagio da Legionella non si può limitare, ad esempio, alle sole analisi di laboratorio o alla stesura del Documento di Valutazione del Rischio.
Ogni azione singola è fine a se stessa e non porta al reale contenimento del problema, né è in grado di tutelare il direttore di un’azienda o il gestore di una struttura da un punto di vista legale.
È necessaria una soluzione completa come lo è Legionella Zero®, un approccio metodologico a 360°, scientifico ed integrato, in grado di convogliare in un unico protocollo tutte le azioni indispensabili a contenere al meglio il batterio Legionella.
Il sistema di gestione del Rischio Legionella frutto dell’esperienza ultra trentennale di Firotek, consente di affrontare il problema, superando tutte le lacune degli approcci più tradizionali, in modo da:
- Prevenire e gestire i batterio;
- Proteggere la salute dei tuoi lavoratori e dei frequentatori della tua struttura;
- Rispondere ai requisiti normativi richiesti per aziende, uffici pubblici e strutture comunitarie;
- Garantire una completa tutela legale;
- Offrire un protocollo efficace eseguito da un team di esperti Biologi, Chimici ed Ingegneri;
- Elaborare un approccio di intervento mirato e su misura;
- Fornire una garanzia concreta alla sicurezza della tua azienda.