Eliminare la Legionella dall’acqua è quasi impossibile, perché si tratta di un batterio che vive naturalmente negli ambienti acquatici come, ad esempio, impianti idrici, tubature e serbatoi di acqua fredda e calda.
Tuttavia, è possibile impedirne la proliferazione patogena mantenendo bassa la concentrazione batterica in quelli che sono considerati i suoi habitat naturali.
Sintetizzando al massimo, potremmo indicativamente prendere come limite di riferimento 1000 UFC/L: rilevate contaminazioni inferiori a tale valore, possiamo ragionevolmente considerarci in condizioni di rischio basso, ma valori superiori indicano contaminazioni importanti e quindi condizioni di rischio elevate (la valutazione del rischio è comunque qualcosa di particolarmente complesso che non dipende solo dalle analisi microbiologiche e il limite di riferimento varia in funzione del numero di campioni positivi).
In questo articolo cercheremo di fare chiarezza sull’argomento Legionella nell’acqua, illustrando i metodi più efficaci per prevenire e trattare questa problematica.
Come si diffonde la Legionella?
Il batterio Legionella pneumophila, responsabile della malattia associata chiamata legionellosi, si trova diffusamente in ambienti acquatici naturali ed artificiali, ovvero acque sorgive, termali, fiumi, laghi, fanghi, ma anche in bacini idrici artificiali, tubature e impianti di aerazione.
La legionellosi non si trasmette per via diretta e né si contrae bevendo acqua infetta. La diffusione ed il contagio, infatti, avvengono normalmente per via respiratoria mediante:
- Inalazione;
- Aspirazione;
- Micro-aspirazione di aerosol contenente Legionella.
La trasmissione da persona a persona della malattia non è mai stata scientificamente dimostrata.
L’unica fonte di contagio, dunque, restano i flussi di aerosol di acqua contaminata che, tramite le mucose delle vie respiratorie, arrivano ai polmoni causando l’infezione batterica.
Quali fattori favoriscono la diffusione di Legionella nell’acqua?
La Legionella è un batterio che prolifera soprattutto in ambienti acquatici riscaldati, dove vi è presenza di ossigeno e di elementi nutritivi, e dove si verificano processi di stagnazione dell’acqua.
Dunque, le condizioni ottimali che favoriscono il proliferare nell’acqua di colonie batteriche di Legionella fino a concentrazioni infettive riguardano sia le caratteristiche dell’acqua che quelle dell’impianto stesso e sono:
- Temperatura dell’acqua compresa tra i 20°C e i 45°C;
- La presenza di alghe e amebe che forniscono nutrimento al batterio;
- La formazione di biofilm che protegge il batterio anche dalle normali azioni di pulizia;
- Fenomeni di ristagno di acqua nei serbatoi che favoriscono sedimentazioni e formazione del biofilm;
- Incrostazioni di calcare e ruggine nelle tubature e nei terminali di diffusione dell’acqua;
- Tubazioni poco utilizzate o con flusso d’acqua minimo o assente;
- Scarsa manutenzione, pulizia e disinfezione degli impianti e dei terminali di erogazione;
- Vetustà e complessità dell’impianto, con tratti ciechi senza sbocchi;
- Utilizzo stagionale o discontinuo di un impianto o di una sua parte.
Sono soprattutto gli impianti di distribuzione dell’acqua e gli impianti di condizionamento e climatizzazione gli ambienti maggiormente a rischio di diffusione della Legionella.
Pertanto è necessario che oltre alle normali operazioni di pulizia, vengano previste periodiche azioni di manutenzione e disinfezione, per eliminare la Legionella dall’acqua.
Legionella nell’acqua: misure di prevenzione e controllo
La prevenzione dalla contaminazione di Legionella si basa soprattutto su una adeguata progettazione e realizzazione degli impianti idrici e di condizionamento, in accordo a tutte le norme igienico-sanitarie previste.
In secondo luogo, è necessario mettere in campo misure preventive efficaci che si sostanziano in una corretta manutenzione degli impianti che comportano un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione, ed una loro disinfezione periodica.
Nel 2015 il Ministero della Salute ha pubblicato le Linee Guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, in cui è possibile individuare le strategie più efficaci per prevenire la colonizzazione dell’impianto e la incontrollata moltiplicazione batterica, quali:
- Evitare che si formino ristagni di acqua, progettando tubazioni senza rami ciechi e con circolazione continua di acqua;
- Provvedere alla pulizia e alla disinfezione periodica di tutti gli impianti idrici e di condizionamento;
- Controllo dello stato di efficienza, pulizia e ricambio dei filtri dei condizionatori;
- Pulizia accurata di serbatoi, tubature e diffusori terminali di acqua, per eliminare sedimenti e incrostazioni di calcare;
- Mantenere l’acqua fredda a temperatura inferiore ai 20°C e l’acqua calda superiore ai 50°C;
- Utilizzare trattamenti biocidi per eliminare la proliferazione di microrganismi che forniscono nutrimento alla Legionella;
- Prevedere un periodico programma di trattamento dell’acqua mirato a prevenire la formazione del film biologico, dentro cui si annida anche la Legionella.
Trattamenti di prevenzione per eliminare la Legionella dall’acqua
Per prevenire e contrastare la diffusione del batterio Legionella esistono diversi trattamenti specifici di disinfezione, che risultano particolarmente efficaci nel ridurre, se non eliminare, la presenza del batterio dall’acqua.
I sistemi di trattamento dell’acqua sono essenzialmente due:
- Trattamenti chimici;
- Trattamenti fisici.
Questi trattamenti, usati singolarmente o in combinazione tra loro permettono di avere un impianto periodicamente pulito ed efficiente.
Vediamo ora nel dettaglio come funzionano questi trattamenti dell’acqua ed in che modo risultano efficaci per eliminare la Legionella dall’acqua.
Come funziona un trattamento chimico contro la Legionella
Per trattamento chimico contro la Legionella si intende sostanzialmente l’aggiunta di additivi disinfettanti all’acqua dell’impianto.
Tuttavia, per quanto efficace, questo non è sempre il metodo più utilizzato, perché queste sostanze potrebbero rivelarsi particolarmente aggressive nei confronti dell’impianto stesso.
In ogni caso, i metodi prevalentemente utilizzati per trattare la Legionella sono soprattutto:
- Clorazione (Iperclorazione shock e Iperclorazione continua);
- Biossido di Cloro;
- Ionizzazione rame-argento
- Ozonizzazione;
- Disinfezione con perossido di idrogeno e ioni argento.
Il cloro è un potente agente ossidante, se in concentrazione elevata (> 3 mg/l). La disinfezione con cloro avviene tramite iperclorazione shock (a 30°C con una concentrazione di cloro libero tra i 20-50 mg/L per un periodo di 2 ore) e iperclorazione continua (con l’aggiunta continua di cloro tra 1 e 3 mg/L); l’intervento shock è specifico per situazioni in cui è richiesta l’immediata disinfezione dell’impianto (in caso di contaminazioni microbiologiche), mentre l’azione continua è più un’opera di mantenimento da esplicare continuamente nel tempo (non abbatte nell’immediato ma mantiene sotto controllo le contaminazioni).
L’uso del biossido di cloro è forse il trattamento chimico più promettente perché permette, con piccole quantità (0,4 mg/L) di garantire un adeguato livello di disinfezione, nonché l’eliminazione del biofilm senza intaccare tubazione potabilità dell’acqua.
Ionizzazione rame-argento sfrutta l’azione combinata di ioni di rame ed argento che sono particolarmente efficaci sul biofilm e sulla formazione di nuove colonie di Legionella. Il metodo però richiede un costante monitoraggio per evitare il superamento del livello di potabilità dell’acqua.
Più sicuro il metodo basato sull’ozono, anche se costoso e complesso nella gestione, in grado tra l’altro di agire ad ampio spettro anche su altri tipi di batteri e microrganismi eventualmente presenti nell’acqua.
L’utilizzo di acqua ossigenata e ioni argento (catalizzanti) è un buon compromesso in quanto non determina la formazione dei “fastidiosi” sotto prodotti della clorazione, assicura una discreta capacità di penetrazione del biofilm e garantisce uno spettro ampio di azione biocida.
Come funziona un trattamento fisico anti Legionella
I processi di disinfezione non propriamente chimici ma altrettanto risolutivi del problema della Legionella nell’acqua, sono:
- Filtrazione;
- Trattamento a raggi ultravioletti (UV);
- Trattamenti termici.
Il trattamento termico, ed in particolare quello che viene definito Shock Termico, è indubbiamente tra i più diffusi, perché più semplice da effettuare ed anche meno invasivo per un impianto idrico.
Questo metodo consiste nell’innalzare la temperatura dell’acqua fino a 70-80°C per tre giorni consecutivi, assicurandone il deflusso da tutti i punti di erogazione dell’impianto per almeno 30 minuti al giorno.
Si tratta però di una modalità di disinfezione “temporanea”, in quanto la biopellicola che ospita i germi non viene colpita dall’alta temperatura dell’acqua, pertanto i batteri al suo interno continueranno a generare nuove colonie.
Quindi, il consiglio, è di evitare di affidarsi ad un solo metodo, ma utilizzare più trattamenti in maniera combinata, per migliorare l’efficacia ai fini della completa eliminazione della Legionella, e garantire un buon livello di protezione dalla formazione di nuove colonie di batteri.
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