Il rischio Legionella negli alberghi è latente e può solo essere gestito con un’attenta opera di prevenzione, per evitare conseguenze spiacevoli.
La Legionella è un batterio che prolifera in diversi ambienti acquatici sia naturali che artificiali, ma può diventare pericoloso per la salute umana solo tramite l’inalazione e/o aspirazione di goccioline acqua (aerosol) contaminata.
Data la pericolosità del rischio legionellosi negli alberghi e nelle strutture ricettive aperte al pubblico, è necessario che il gestore presti sempre molta attenzione alle aree più a rischio di diffusione della malattia e, metta in atto tutte le strategie volte a ridurre la possibilità di trasmissione.
Quali sono le aree più a rischio Legionella in un albergo?
Gli ambienti in cui sussiste un rischio maggiore di diffusione della legionellosi sono soprattutto quelli comunitari, come appunto gli alberghi e le strutture ricettive in generale, i cui circuiti siano stati colonizzati dal batterio.
All’interno delle strutture turistiche vi sono certamente delle aree più esposte di altre. I principali vettori di contagio si possono individuare in:
- Rubinetti e diffusori docce;
- Vasche termali o idromassaggio;
- Piscine;
- Bagni turchi;
- Fontane ornamentali;
- Torri di raffreddamento;
- Condensatori;
- Vaporizzatori;
- Impianti di condizionamento;
- Sistemi di ricircolo dell’aria;
- Sistemi di irrigazione da giardino.
Quali sono i fattori di rischio per la legionella da tenere sotto controllo?
I fattori che possono influire sul proliferare della legionella negli impianti idrici di una struttura alberghiera sono molteplici e vanno tenuti sotto stretta osservazione dai gestori delle infrastrutture.
Tali fattori possono dipendere dalle caratteristiche insite degli impianti idrici, dai materiali in cui sono realizzati, ma anche da molte altre condizioni quali, ad esempio:
- Temperatura dell’acqua: la legionella prolifera ad una temperatura compresa tra i 20°C e i 50°C;
- Sistemi idrici con tubazioni a flusso d’acqua minimo o assente;
- Utilizzo discontinuo o stagionale di una struttura o di parte di essa;
- Presenza di biofilm all’interno di cisterne e condutture;
- Scarsa manutenzione e pulizia degli impianti e dei terminali di erogazione dell’acqua;
- Vetustà e dimensioni dell’impianto;
- Caratteristiche dell’acqua di approvvigionamento (ovvero fonte di erogazione dell’acqua).
Queste particolari condizioni possono favorire lo sviluppo ed il proliferare indisturbato della legionella, costituendo un rischio di infezione assai elevato sia per il personale sia per gli ospiti che soggiornano all’interno di una qualsiasi struttura turistico-ricettiva.
Come evitare che la legionella colonizzi gli impianti idrici
La prevenzione della diffusione di Legionella consiste soprattutto in una corretta manutenzione di tutti gli impianti idrici all’interno di un albergo o di una struttura ricettiva, ed in particolare quelli per l’acqua calda e dei sistemi di climatizzazione.
Solo un controllo ed una pulizia costante possono essere davvero efficienti se vuoi evitare che questo batterio si sviluppi indisturbato e colonizzi gli impianti idrici della tua struttura.
Ecco, dunque, quello che dovresti fare per ridurre sensibilmente il rischio di legionellosi:
- Effettuare una pulizia ed una decalcificazione periodica degli impianti e dei serbatoi di acqua calda;
- Evitare la formazione di ristagni d’acqua negli impianti;
- Non installare tubazioni con tratti finali ciechi;
- Controllare lo stato dei filtri ed eventualmente sostituirli;
- Eliminare il calcare da rubinetti e diffusori delle docce.
Rischio Legionella: linee guida per la prevenzione negli alberghi
Abbiamo visto come per prevenire efficacemente la legionellosi all’interno di una struttura ricettiva o di un albergo sono sempre necessari interventi periodici di manutenzione, in modo da scongiurare l’eventuale rischio di contaminazione dell’acque.
Ulteriori indicazioni in merito alla prevenzione del batterio Legionella arrivano dalle “Linee guida per la prevenzione ed il controllo legionellosi” del Ministero della Salute, approvato il 7 maggio 2015.
All’interno di questo documento, in particolare al punto 3.2, viene trattata ampiamente la tematica della valutazione e della gestione del rischio infezione da legionella nelle strutture turistico-ricettive. Secondo le linee guida del Ministero:
- È obbligatoria una valutazione del rischio legionellosi almeno con periodicità biennale, preferibilmente anche annuale;
- La valutazione va effettuata da un soggetto competente, ad esempio: microbiologo, igienista o ingegnere specializzato;
- La valutazione del rischio va ripetuta ogni 2 anni (meglio se uno) e ogni qual volta si verifichi un caso di legionellosi o siano intervenute nuove condizioni (ad esempio: lavori di ristrutturazione degli impianti).
Metodi di prevenzione e di controllo del sistema idrico di un albergo
È necessario che i gestori delle strutture ricettive adottino tutte le misure preventive opportune ad assicurare un’efficace riduzione ed un controllo del propagarsi del rischio legionellosi.
In linea con questa esigenza, le linee guida del Ministero della Salute illustrano quali sono i metodi più efficaci di prevenzione e controllo da mettere in atto in una struttura turistico-ricettiva.
Tali metodi, prevedono misure a breve ed a lungo termine e possono essere impiegati singolarmente o in combinazione, sempre previa valutazione dell’impianto idrico e dell’ambiente nel quale andranno effettuati.
Le misure a breve termine sono quelle attività da attuare cioè in caso di contaminazione. Nel caso in cui le analisi evidenzino contaminazione da Legionella, sono messe in atto una serie di misure a breve termine come la bonifica immediata del boiler e l’iperclorazione della intera rete idrica.
Le misure a lungo termine, invece, sono quelle attività di prevenzione contemplate nel registro degli interventi. Fra queste ricordiamo:
- svuotare e disinfettare gli accumuli e i boiler almeno una volta l’anno,
- predisporre, se necessario, il dosaggio in continuo di disinfettante in continuo,
- controllare la formazione dei depositi calcarei con opportuni monitoraggi periodici,
- eliminare i rami morti e ostruiti,
- effettuare campagne frequenti di flussaggio delle utenze,
- poredisporre analisi microbiologiche periodiche.
Fino a quando non è possibile mettere in atto tutte le misure correttive e preventive, il gestore della struttura dovrà impegnarsi ad effettuare un campionamento ambientale periodico, da effettuare prima o a distanza di tempo da un eventuale intervento di disinfezione o pulizia.
Per quelle strutture ricettive a funzionamento stagionale, invece, il campionamento, andrà effettuato sempre prima della riapertura.
Se vuoi approfondire ulteriormente l’argomento che abbiamo trattato in questo articolo, ti consigliamo di leggere le Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi.
Rischio legionella negli alberghi: cosa fare se viene individuato un cluster?
La legionella in Italia è considerata una malattia soggetta ad obbligo di notifica. Ciò vuol dire che, nel caso si riscontri un caso isolato o una potenziale epidemia all’interno della propria struttura, sussiste l’obbligo di avvisare l’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
La segnalazione andrà fatta contemporaneamente anche alla ASL competente per il territorio, in modo che questa possa dare avvio alla procedura di accertamento dell’origine del contagio.
Se un ospite risulta affetto da legionellosi, non significa che abbia necessariamente contratto l’infezione in una specifica struttura che l’ha ospitata. Ma, nel caso in cui, a seguito di analisi e verifiche una struttura alberghiera risulti l’origine del focolaio dovrà:
- Effettuare una sanificazione degli impianti;
- Chiudere per un periodo di tempo ritenuto congruo dalle Autorità Sanitarie.