Attualmente, l’Italia rappresenta una delle nazioni in cui si registrano più casi di Legionella. Infatti, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2015 l’incidenza della legionellosi in Italia è stata pari a 33 casi per milione di abitanti contro una media mondiale (Europa, Australia e USA) di circa 10-15 casi. Il batterio rappresenta un grave rischio per la salute umana. La specie Legionella Pneumophila provoca infezioni polmonari che possono talvolta condurre alla morte.
A rendere particolarmente pericoloso questo batterio sono le condizioni in cui esso prolifera, per questo è importante che chi gestisce impianti a rischio adotti efficaci misure antilegionella.
Impianti a Rischio Legionella
Sono considerati a rischio tutti gli impianti idrici e aeraulici che presentono serbatoi, depositi di acqua, ramificazioni in disuso, incrostazioni calcaree, tubature di gomma, rubinetteria inutilizzata e zone di ristagno in genere. Bisogna inoltre ricordare che il batterio sopravvive a temperature comprese tra 5° e 55°, e prospera tra i 20° e i 42°, specialmente in presenza di biofilm.
Misure e Trattamenti AntiLegionella
Esistono due approcci fondamentali nella lotta alla Legionella; il primo consiste nella progettazione di impianti realizzati in modo sicuro e nella loro corretta conduzione, il secondo nella manutenzione e nella regolare disinfezione di tutti gli impianti, specialmente degli impianti già esistenti. Ma sono necessari una gestione completa del rischio ed interventi su misura. Le aziende specializzate nel settore sapranno suggerire le soluzioni ed i trattamenti AntiLegionella più adatti per ogni azienda.
Progettazione di Impianti AntiLegionella
In caso di realizzazione di nuovi impianti idrici e aeraulici, è importante adottare strategie di progettazione che permettano di prevenire il rischio Legionella evitando materiali inadatti, come ad esempio la gomma, e realizzando sistemi privi di zone di ristagno.
Inoltre, si devono rispettare le seguenti prescrizioni:
- le reti dell‟acqua fredda e della acqua calda sanitaria devono essere adeguatamente distanziate tra loro e da altre fonti di calore oltre che adeguatamente isolate termicamente
- le reti, inoltre, devono essere il più possibile lineari, evitando tubazioni con tratti terminali ciechi e senza circolazione dell‟acqua
- serbatoi di accumulo, quando installati, devono essere facilmente ispezionabili al loro interno e disporre, possibilmente alla base, di un rubinetto, tramite il quale effettuare le operazioni di spurgo del sedimento
- negli impianti con rete di ricircolo la temperatura dell‟acqua calda sanitaria:
- deve essere mantenuta a T ≥ 60°C nei serbatoi di accumulo
- non deve scendere sotto i 50°C alla base di ciascuna colonna di ricircolo.
- è inoltre da tener presente l‟importanza nella corretta progettazione delle reti idriche al fine di assicurare un corretto bilanciamento idrodinamico (flusso dell‟acqua), una riduzione al minimo del volume accumulato e un’opportuna scelta dei materiali in relazione ai trattamenti di prevenzione e controllo della contaminazione microbiologica
- copie dello schema dettagliato della rete idrica devono accompagnare la presentazione del progetto edilizio e restare a disposizione del proprietario/gestore/amministratore della struttura per la gestione degli interventi di manutenzione ordinaria
Manutenzione e Sanificazione
Per tutti gli impianti e in particolare per quelli vetusti e già esistenti, è bene applicare con regolarità misure antiLegionella atte ad abbattere le concentrazioni del batterio.
I trattamenti variano a seconda del tipo di impianto (rete idrica, stabilimento termale, ospedale, ecc.), tuttavia hanno in comune alcuni punti fondamentali, come la sanificazione dell’acqua e l’eliminazione di tutte le incrostazioni calcaree e del biofilm da serbatoi, vasche di stoccaggio e tubazioni.
Per disinfettare l’acqua esistono vari sistemi, di cui i principali sono lo shock termico, l’uso di sostanze chimiche e l’irradiazione con lampade a raggi UV.
Lo shock termico consiste nel far circolare all’interno dell’impianto acqua riscaldata ad almeno 60°, in modo da uccidere il batterio. In questo caso, è bene assicurarsi che l’acqua raggiunga tale temperatura in tutte le parti dell’impianto.
Per quanto riguarda le sostanze chimiche, ne esistono varie adatte alla lotta contro la Legionella. La più diffusa è il cloro, da aggiungersi all’acqua in una concentrazione maggiore di 3 mg/l. In alternativa, poiché simili quantità di cloro rendono l’acqua non potabile e possono danneggiare alcuni tipi di tubature, è possibile optare per il biossido di cloro, efficace in quantità minori, oppure per una combinazione di ioni di rame e argento, oppure ancora per del perossido di idrogeno combinato a ioni di argento.
In ogni caso è bene affidarsi ad aziende esperte nel settore che possano offrire protocolli completi di gestione del problema Legionella.
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