La maggioranza dei casi di Legionella degli ultimi anni, sono la conseguenza della noncuranza di questo batterio e di misure anti legionella scarse o inefficaci. Attualmente, l’Italia rappresenta una delle nazioni in cui si registrano più casi di Legionella.
Infatti, secondo i dati del Rapporto annuale sulla Legionellosi in Italia 2019, sono stati confermati come tali almeno 3.192 casi di Legionellosi. L’incidenza della malattia in Italia è stata pari a 53 casi per milione di abitanti contro una media europea di 22 per milione di abitanti (dati ECDC 2019).
Questi dati mettono in luce un aspetto, spesso trascurato: l’importanza della prevenzione della Legionella. Il batterio rappresenta un grave rischio per la salute umana. La specie Legionella pneumophila provoca, infatti, infezioni polmonari che possono talvolta condurre anche alla morte.
A rendere particolarmente pericoloso questo batterio sono le condizioni in cui esso prolifera, per questo è importante che chi gestisce impianti a rischio adotti efficaci misure anti legionella.
Ma quali sono gli impianti considerati a Rischio Legionella? Tutti gli impianti idrici e aeraulici che presentano:
- Serbatoi
- Depositi di acqua
- Ramificazioni in disuso
- Incrostazioni calcaree
- Tubature di gomma
- Rubinetteria inutilizzata
- Zone di ristagno in genere.
Bisogna inoltre ricordare che il batterio sopravvive a temperature comprese tra 5° e 55°, e prospera tra i 20° e i 42°, specialmente in presenza di biofilm.
Potenzialmente, chiunque può essere esposto al rischio Legionella in ambienti di vita e di lavoro. Eppure, capita che direttori e responsabili di strutture ignorino il problema o non abbiano contezza del corretto protocollo di prevenzione.
Ci si limita a sporadiche analisi o a qualche trattamento shock che da soli non bastano ad arginare un problema che va affrontato a 360°.
In questo articolo, ti illustreremo quali sono i trattamenti efficaci per contrastare la Legionella e ti spiegheremo perchè gli approcci “tradizionali” non sempre sono la soluzione migliore per sentirsi davvero al sicuro.
In cosa consiste un trattamento antilegionella?
Un trattamento antilegionella si può definire come un intervento mirato a contrastare la proliferazione patogena del batterio Legionella all’interno degli impianti idrici o aeraulici di una qualsiasi struttura.
Un trattamento di questo tipo comprende diverse attività, tecniche e procedure in base al tipo di struttura a rischio, ma soprattutto allo stato di avanzamento della contaminazione.
Nel caso di una contaminazione in corso, ad esempio, è indispensabile agire tempestivamente con interventi di bonifica e ripristino degli impianti contaminati (i cosiddetti interventi shock).
In condizioni normali, invece, e nell’ottica di prevenire una potenziale contaminazione è necessario pianificare una corretta gestione degli impianti e se necessario trattamenti di disinfezione in continuo, che assicurino un controllo costante della presenza del batterio.
Tutti questi interventi sono illustrati nelle Linee Guida per la Prevenzione e il Controllo della Legionellosi.
Le Linee Guida contengono preziose indicazioni per prevenire la Legionella e delineano quelli che sono i principali approcci alla gestione del Rischio Legionella, ovvero:
- Corretta progettazione degli impianti;
- Manutenzione e sanificazione.
Il primo, dunque, consiste nella corretta progettazione e realizzazione di impianti tecnologici che comportano il riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione, ma anche una loro adeguata conduzione.
Il secondo, invece, riguarda tutte quelle misure preventive di manutenzione e in interventi regolari e mirati di disinfezione di tutti gli impianti, specialmente degli impianti già esistenti.
Tali misure non garantiscono che un sistema sia totalmente privo di Legionella. Tuttavia, contribuiscono notevolmente a ridurre la probabilità di una contaminazione batterica elevata.
Nei prossimi paragrafi approfondiremo tutte le principali indicazioni contenute nelle Linee Guida per un realizzare e mettere in opera un impianto antilegionella.
Progettazione di impianti AntiLegionella
Gli impianti più soggetti alla presenza e alla contaminazione di Legionella sono soprattutto quelli idro-sanitari e di condizionamento con umidificazione dell’aria ad acqua, gli impianti delle torri evaporative di raffreddamento.
Ma anche tutti quelli che distribuiscono acqua termale o che servono piscine, centri sportivi e vasche idromassaggio.
In caso di realizzazione di nuovi impianti idrici e aeraulici, è importante adottare strategie di progettazione che permettano di prevenire il rischio Legionella rispettando tutta una serie di prescrizioni:
- Evitare l’utilizzo di materiali inadatti, come la gomma;
- Realizzare impianti lineari privi di zone di ristagno, tratti ciechi e senza circolazione di acqua;
- Isolare termicamente e distanziare, tra loro e da altre fonti di calore, le tubazioni di acqua fredda e di acqua calda sanitaria;
- Rendere i serbatoi di accumulo facilmente ispezionabili al loro interno e disporre alla loro base un rubinetto, per agevolare le operazioni di spurgo del sedimento;
- Mantenere la temperatura dell’acqua calda sanitaria negli impianti con rete di ricircolo ≥ 60°C: nei serbatoi di accumulo non deve scendere sotto i 50°C alla base di ciascuna colonna di ricircolo;
- Assicurare un corretto bilanciamento idrodinamico (flusso dell’acqua) in ogni punto della rete idrica, nonché una riduzione al minimo del volume accumulato;
- Utilizzare sistemi di prevenzione delle incrostazioni calcaree, come un addolcitore e/o un trattamento con polifosfati nel caso di impianti idrico sanitari
La Legionella non si può eliminare del tutto, ma si può tenere sotto controllo efficacemente con un adeguato sistema di prevenzione che comprenda sia soluzioni impiantistiche che misure di trattamento dell’acqua.
Vediamo ora quali sono le misure di manutenzione e disinfezione essenziali a tenere sotto controllo la Legionella.
Manutenzione e trattamenti di disinfezione AntiLegionella
Per trattare l’acqua, esistono diversi sistemi di disinfezione, di cui i principali sono: lo shock termico e chimico, l’irradiazione con lampade a raggi UV e l’uso di sostanze chimiche in continuo.
Lo shock termico consiste nell’elevare la temperatura dell’acqua a 70-80°C per tre giorni consecutivi, assicurando il suo deflusso da tutti i punti di erogazione per almeno 30 minuti al giorno.
Lo shock chimico consiste, invece, nell’immissione in impianto di alte concentrazioni di disinfettante (molto spesso a base di cloro) e nello stazionamento per un tempo specifico in funzione della quantità di acqua e della natura del disinfettante (per il cloro, immettere in acqua fino ad ottenere concentrazioni di cloro residuo libero di 20-50 mg/litro in tutto l’impianto, ivi compresi i punti distali, per un tempo di 2 ore oppure 1 ora rispettivamente).
L’irradiazione con lampade UV produce acqua microbiologicamente pura grazie all’azione della luce ultravioletta (254 nm) in grado di inattivare i batteri impedendone la replicazione.
A differenza del trattamento shock e con i raggi UV, che si esegue quando il livello di concentrazione di Legionella supera i valori consentiti, un trattamento chimico antilegionella in continuo è una misura di prevenzione e protezione costante.
Il trattamento chimico in continuo si esegue mediante sistemi antilegionella integrati, composti da una pompa dosatrice che immette costantemente nell’impianto idrico prodotti chimici sanitizzanti. Tra le sostanze più impiegate ci sono:
- Cloro;
- Biossido di cloro;
- Monoclorammina;
- Ionizzazione rame-argento;
- Ozono;
- Perossido di idrogeno e ioni d’argento;
- Acido paracetico.
Tra i metodi più efficaci e semplici da gestire c’è l’utilizzo controllato del cloro, una sostanza dall’elevato potenziale ossidante e disinfettante impiegato diffusamente anche per il trattamento delle acque potabili.
Per contrastare efficacemente la Legionella, il cloro va iniettato continuamente nell’impianto idrico con un dosaggio compreso tra 1 e 3 mg/L.
Tuttavia, questa quantità di cloro rende l’acqua non potabile, perché rilascia sottoprodotti, e può danneggiare alcuni tipi di tubature.
Dunque, è possibile optare per il biossido di cloro, efficace in quantità minori, oppure per una combinazione di ioni di rame e argento, oppure ancora per del perossido di idrogeno combinato a ioni di argento.
Ogni tecnica di disinfezione chimica, comunque, presenta aspetti positivi e negativi. Gli approcci descritti per quanto validi, non saranno mai del tutto efficaci se non contestualizzati in un protocollo integrato di interventi che comprenda anche l’analisi, valutazione e gestione del rischio.
Un buon sistema antilegionella, infatti, si ottiene soltanto con una gestione completa del rischio e interventi su misura atti ad abbattere le concentrazioni del batterio.
I trattamenti variano a seconda del tipo di impianto (rete idrica, stabilimento termale, ospedale, ecc.), delle condizioni in cui si trova e del grado di contaminazione.
Ecco perché è necessario rivolgersi sempre ad aziende specializzate nel settore, in grado di suggerire le soluzioni ed i trattamenti più adatti per la tua struttura.
Perchè i trattamenti antilegionella “tradizionali” non sono sempre efficaci
Gli errori degli approcci “tradizionali” si basano sulla scarsa consapevolezza del batterio Legionella, della sua pericolosità e della necessità di adottare un approccio integrato e completo, coinvolgendo necessariamente attori qualificati e con competenze certificate.
La prevenzione da Legionella è un’operazione molto complessa. Una corretta gestione e prevenzione del problema non si può certo ridurre a qualche sporadica analisi o azione di manutenzione, oppure alla mera compilazione del Documento di Valutazione di Rischio.
Fare semplicemente qualcosa trascurando altro, non basta, ma anzi può compromettere l’equilibrio dell’impianto ed esacerbare un problema che con la giusta attenzione è facilmente gestibile e controllabile.
Le misure antilegionella sono inquadrate in Italia da una precisa normativa. Negli ambienti di lavoro, l’obbligo al trattamento antilegionella è sancito, ad esempio, dalla legge (D.Lgs. n. 81/2008).
Eppure molti proprietari di strutture comunitarie o responsabili della sicurezza di aziende ignorano il problema, ritenendosi erroneamente al sicuro.
La convinzione – sbagliata – che fintanto che il problema non si manifesti non ci sia necessità di agire è la causa di una serie di inesattezze ed errori nell’approccio alla gestione Legionella:
- La Legionella è un problema che si può eliminare: NO, la legionella è per sua natura un batterio ubiquitario che si riproduce velocemente nel suo habitat ideale, tuttavia si può tenere sotto controllo;
- Le analisi della Legionella nell’acqua bastano: NO, si tratta solo di un primo step per valutare la salute dell’impianto, che va sempre accompagnato da azioni successive per contenere il rischio;
- Il Documento di Valutazione del Rischio (DVR) risolve il problema: NO, è solo la base di una strategia efficace d’azione preventiva e di controllo;
- Il dosaggio di prodotti chimici mi mette al sicuro: NO, le misure di disinfezione chimica per quanto efficaci non sono la soluzione definitiva, se non armonizzate in un insieme di azioni di prevenzione e trattamento;
- Lo shock termico elimina per sempre la Legionella: NO, come per i metodi chimici anche quelli fisici non garantiscono l’assoluta certezza di aver impedito la proliferazione del batterio;
- Soluzioni costruttive impiantistiche risolvono il Rischio: NO, una buona progettazione dell’impianto è importante, ma serve anche una prevenzione adeguata;
- Un filtro antilegionella può contenere il rischio Legionella: NO, la microfiltrazione assoluta dell’acqua ai punti terminali è una soluzione localizzata, che non risolve il problema a monte dell’impianto.
Da tutto questo è evidente come controllo e prevenzione da Legionella sono attività che vanno sempre inquadrate in un protocollo di gestione coordinato, messo in atto da personale altamente qualificato, in grado di offrirti una soluzione reale e si misura al tuo problema.
La procedura AntiLegionella corretta: il protocollo Legionella Zero
Ogni azione di intervento antilegionella va sempre inserito all’interno di un quadro più ampio di prevenzione, che tenga conto di diverse attività di gestione del rischio.
Bisogna, quindi, ragionare, nell’ottica di un protocollo completo che comprenda non solo trattamenti anti-legionella, ma anche tutta una serie di attività di prevenzione e controllo.
Legionella Zero® è il primo protocollo integrato, e a oggi l’unico, nato in Italia, che ti aiuta a proteggere la tua struttura dal Rischio Legionella mediante un insieme armonico di azioni necessarie a contenere la proliferazione del batterio.
Ideato e applicato da Firotek Srl, la società specializzata nella prevenzione e sanificazione dei Rischi Biologici, con alle spalle un’esperienza trentennale, questo metodo scientifico si articola in 5 step:
- Documento di Valutazione Rischio Legionella;
- Analisi microbiologiche;
- Formazione del personale;
- Interventi periodici di mantenimento (Registro);
- Interventi risolutivi straordinari
Abbiamo visto come, spesso, gli approcci tradizionali al problema Legionella sono inefficienti a contenerlo. Chi ti propone soluzioni standard miracolose spacciandole per risolutive, molto probabilmente ti lascerà con un problema del tutto irrisolto.
La migliore soluzione possibile è un sistema inserito in un quadro più ampio di gestione degli impianti a rischio, che contempli sia la parte di controllo e valutazione del rischio che la parte operativa di manutenzione e bonifica.
Il nostro team di esperti Biologi, Chimici e Ingegneri sarà al tuo fianco in ogni passaggio del processo, per offrirti soluzioni cucite su misura per il tuo problema e garanzie certe sulla sicurezza della tua struttura.