A livello globale, ci sono dei Paesi più colpiti dalla Legionella rispetto ad altri?
Oppure, indipendentemente dalla posizione geografica, si possono identificare specifiche strutture maggiormente soggette al rischio Legionella?
Infine, esistono delle procedure per ridurre al minimo il rischio derivato dalla Legionella?
In questo articolo proveremo a rispondere a queste domande cercando di capire le motivazioni che, in passato, hanno portato e che, ancora oggi, continuano a portare allo sviluppo di epidemie di legionellosi.
È facile identificare i casi di legionellosi?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ritiene che la legionellosi, malattia causata dal batterio Legionella, sia diffusa in tutto il mondo. Tuttavia, l’incidenza rilevata varia notevolmente a seconda del livello di sorveglianza e segnalazione sanitaria di uno specifico Paese. Molto spesso, difatti, mancano metodi appropriati per diagnosticare l’infezione e quindi il tasso di insorgenza risulta incognito.
In Europa, nel 2020, secondo il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), 27 paesi dell’UE/EEA (Area Economica Europea) hanno segnalato 8372 casi di legionellosi, di cui 7712 (92%) sono stati confermati e 551 (9%) sono stati dichiarati fatali. Rispetto alla totalità dei casi, il 72% sono stati notificati solo in Francia, in Italia, in Germania e in Spagna. Questo non vuol dire che, in questi quattro Paesi, sia presente più Legionella rispetto a tutti gli altri, ma che il loro livello di sorveglianza sanitaria è più sviluppato.
Lo stesso ragionamento si può fare per l’Italia: nel 2021, sono stati notificati all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) complessivamente 2726 casi di legionellosi, di cui quasi l’80% da sole sei regioni (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Piemonte) e il restante 20% dalle rimanenti quindici.
Perché ci si ammala di legionellosi?
È importante non sottovalutare il rischio derivato dalla Legionella poiché rappresenta uno dei patogeni più diffusi e pericolosi veicolato tramite acqua. In particolare, la trasmissione della malattia si verifica esclusivamente attraverso l’inalazione di aerosol contaminato dal batterio.
La legionellosi si può manifestare con due quadri clinici differenti: una grave forma di polmonite interstiziale, nota come Malattia del Legionario, e una sindrome più lieve simil-influenzale, denominata Febbre di Pontiac.
Dopo la prima identificazione nel 1976, in quasi tutti i paesi industrializzati si è osservato un notevole incremento del numero di casi. Questo può essere attribuito sia al miglioramento degli strumenti diagnostici disponibili e alla maggiore sensibilità degli studiosi nei confronti della malattia, sia all’aumento delle occasioni di esposizione all’agente eziologico dovuto a diversi fattori: l’incremento del turismo e, di conseguenza, della frequentazione di strutture turistico-recettive e, soprattutto, l’installazione di impianti di condizionamento centralizzati negli ambienti ad uso collettivo, dotati di torri di raffreddamento e/o condensatori evaporativi.
Inoltre, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Lancet Planetary Health, l’aumento della temperatura dell’acqua a causa dei cambiamenti climatici renderà gli ambienti acquatici più favorevoli alle condizioni vitali della Legionella, portando ad un aumento del 40% del numero di casi di legionellosi entro il 2100.
Quali sono le fonti di infezione da legionellosi?
In generale, l’origine della malattia legionellosi può suddividersi in tre categorie:
- origine comunitaria, quando i luoghi di infezione si identificano in siti industriali, centri commerciali, uffici, ristoranti, palestre, residenze private, ecc.;
- origine associata ai viaggi, quando i luoghi di infezione diventano alberghi, navi, campeggi, centri benessere, ecc.;
- origine nosocomiale, quando le occasioni di infezione si manifestano all’interno di strutture sanitarie oppure utilizzando dispositivi medicali.
In tutti e tre i casi, le più comuni sorgenti di infezione sono rappresentate da:
torri di raffreddamento, impianti idrici, vasche idromassaggio, stazioni termali ed umidificatori appartenenti agli impianti di trattamento aria.
Per capire più nello specifico come si realizza un’infezione da Legionella, analizziamo alcuni episodi passati.
La prima grande epidemia in Italia si è verificata nell’agosto del 1995 a Sestri Ponente, quartiere di Genova, a causa di una torre di raffreddamento contaminata. I casi confermati furono 34 e, alcuni di essi, vennero individuati in un raggio fino a 3 km dall’ubicazione della torre di raffreddamento.
Nel 2003, tra il mese di agosto e ottobre, 15 casi di Malattia del Legionario si sono verificati in un quartiere di Roma, a causa delle emissioni di una torre evaporativa posta, insolitamente, sul marciapiede di una strada transitata da passanti.
Dati più recenti risalgono all’estate del 2022, quando un’ondata di Legionella ha colpito Bresso, cittadina alle porte di Milano, causando 33 contagi di cui 3 risultati fatali. In questo caso, come in moltissimi altri non citati, non è stato possibile identificare l’esatta origine del contagio in quanto, a seguito delle analisi microbiologiche svolte sul campo, è emersa la presenza di Legionella in diversi luoghi (abitazioni private, fontane pubbliche, ecc.) e, in nessuno di essi, il ceppo batterico trovato corrispondeva a quello delle persone infette.
Spostandoci in un contesto completamente diverso, alla fine dell’estate del 2022, è scoppiato un allarme legionellosi a New York, dopo che le autorità sanitarie della Grande Mela hanno accertato la correlazione di otto persone contagiate e di quattro decessi, avvenuti in una casa di riposo di Manhattan, tutti dovuti a un’aggressiva forma di polmonite. Questi casi hanno seguito di qualche settimana un’altra epidemia di Legionella a New York, scoppiata all’inizio dell’estate: nel Bronx due persone erano morte e circa trenta erano state ricoverate in ospedale per l’infezione polmonare causata dal batterio.
Da questi episodi, si possono trarre una serie di considerazioni.
Essendo il microrganismo ubiquitario, la malattia può manifestarsi con epidemie dovute ad un’unica fonte con limitata esposizione nel tempo e nello spazio all’agente eziologico (come accaduto a Sestri Ponente e a Roma), oppure con una serie di casi indipendenti in un’area ad alta endemia (come accaduto a Bresso), oppure ancora con casi sporadici senza un evidente raggruppamento temporale o geografico (come accaduto per le due epidemie newyorkesi).
Possiamo notare che, oltre ad una fonte di contaminazione ricorrente rappresentata dagli impianti di raffreddamento, il periodo di insorgenza delle infezioni sia quasi sempre lo stesso, cioè quello estivo.
Secondo il Ministero della Salute i casi di polmonite da Legionella di origine comunitaria si manifestano prevalentemente nei mesi estivo-autunnali, mentre quelli di origine nosocomiale non presentano una particolare stagionalità. Il perché va ricercato nella riapertura delle strutture turistico-recettive con la bella stagione le quali, spesso, dopo un anno di fermo, non eseguono la disinfezione degli impianti idrici prima di riaccogliere i clienti, causando la successiva insorgenza di numerosi casi di legionellosi.
In relazione alle strutture sanitarie, come la casa di cura a New York, possiamo fare un ulteriore ragionamento: nei luoghi in cui vengono ospitati individui estremamente vulnerabili, poiché immunocompromessi, è fondamentale che venga attuato un rigido e costante controllo per la ricerca di eventuali contaminazioni batteriche, tra cui la Legionella.
Possiamo ridurre il rischio di infezione da legionellosi?
Per contrastare la minaccia scaturita dalla Legionella, è fondamentale che vengano adottate misure di prevenzione adeguate. L’aerosol contaminato si genera, infatti, in ambienti connotati da scarso utilizzo e manutenzione trascurata, aspetti che provocano, all’interno degli impianti idrici e di condizionamento, condizioni favorevoli allo sviluppo batterico, quali incrostazioni calcaree, usura, corrosione e ristagno.
Nonostante si possa pensare che queste situazioni siano quanto più possibile evitate, secondo un rapporto dell’ECDC, circa il 50% degli impianti di raffreddamento degli edifici in Europa non sono adeguatamente mantenuti, il che aumenta notevolmente il rischio di crescita batterica.
Quindi, in pratica, quali sono le azioni da compiere per attuare prevenzione?
- In primo luogo, è fondamentale eseguire la manutenzione regolare degli impianti idrici e di condizionamento tramite, ad esempio, la pulizia e la disinfezione dei serbatoi dell’acqua, dei sistemi di raffreddamento e degli impianti di umidificazione; la regolazione ed il controllo della temperatura dell’acqua calda e dell’acqua fredda sanitaria; il flussaggio delle utenze poco o per nulla impiegate per evitare ristagni all’interno della rete idrica; la disincrostazione e la sanificazione dei rompigetto/soffioni dei terminali idrici.
- In secondo luogo, è importante che le autorità sanitarie e i responsabili della sicurezza degli edifici siano consapevoli della minaccia rappresentata dalla Legionella e che collaborino per monitorare e prevenire la diffusione della malattia.
- Infine, risulta fondamentale che continuino le ricerche per comprendere meglio questo batterio, al fine di sviluppare nuovi metodi di prevenzione e trattamento della malattia da esso scaturita. Solo attraverso un’azione coordinata e una maggiore consapevolezza della minaccia rappresentata dalla Legionella sarà possibile proteggere la salute pubblica e ridurre il numero di casi di legionellosi in tutto il mondo.
In conclusione, dove si trova la Legionella?
La Legionella rappresenta una minaccia significativa per la salute pubblica in tutto il mondo e la sua diffusione è influenzata da diversi fattori. Per questo motivo, risulta difficile identificare specifici luoghi geografici maggiormente colpiti dal batterio rispetto ad altri. Sicuramente, nei paesi più industrializzati la probabilità di sviluppo microbico è più alta in relazione al numero di impianti idrici e di condizionamento presenti. Incide poi molto il livello di manutenzione degli impianti stessi, il grado di sorveglianza e segnalazione sanitaria di un paese e il peso del settore turistico all’interno dello stesso.
È più facile identificare le principali criticità derivate dalla Legionella in specifiche parti degli impianti idrici e di condizionamento che, per le loro caratteristiche strutturali e di funzionamento, risultano maggiormente propense allo sviluppo di contaminazione batterica e, di conseguenza, all’eventuale produzione di aerosol contaminato da Legionella.
Quando parliamo di Legionella, quindi, è più importante soffermarsi sul come viene trattato un particolare impianto, piuttosto che sul dove esso si possa trovare.
Preserva la sicurezza della tua azienda, dei tuoi lavoratori e ospiti adottando le corrette misure di prevenzione e manutenzione degli impianti idrici e di condizionamento.
Affidarsi a personale esperto e qualificato ti permetterà di svolgere con cura ogni fase di queste complesse attività, garantendo un ambiente di lavoro più sano e sicuro e la corretta applicazione degli obblighi di legge.