Conclusa la stagione estiva ci si avvicina inesorabilmente alla chiusura delle strutture turistico-ricettive. Una condizione che accresce indirettamente il rischio Legionella, soprattutto nell’acqua stagnante degli impianti.
Molto spesso è proprio il ristagno di acqua dovuto ad uno scarso utilizzo degli impianti di acqua sanitaria a causare la proliferazione patogena del batterio della Legionella.
L’habitat naturale ideale della Legionella pneumophila è costituito dall’acqua superficiale e sotterranea. Gli ambienti in cui questo agente patogeno prospera e prolifera sono soprattutto:
- Sorgenti, anche quelle termali;
- Fiumi;
- Laghi;
- Stagni;
- Fanghi.
Da questi ambienti naturali, il batterio risale facilmente a quelli artificiali propagandosi indisturbato nelle condotte cittadine, in serbatoi, fontane, piscine e negli impianti idrici degli edifici che fungono da amplificatori e disseminatori del patogeno.
Tuttavia, come vedremo in questo articolo, il rischio maggiore è rappresentato proprio da quegli impianti scarsamente utilizzati per lunghi periodi di tempo, laddove insomma l’acqua ristagna.
Cosa comporta questo rischio? Una corretta prassi di Gestione del Rischio Legionella. Di questo e altro ne parleremo nel corso di questo articolo.
Legionella: perché l’acqua stagnante è pericolosa?
Le condizioni ideali alla riproduzione e alla moltiplicazione incontrollata della Legionella si possono riassumere in:
- Temperatura dell’acqua compresa tra i 25° e i 50° C;
- Ambienti acidi e alcalini;
- Presenza di incrostazioni e sedimenti nelle tubature;
- Biofilm;
- Acqua Stagnante.
Dunque, l’acqua che ristagna rappresenta uno dei fattori di maggior rischio per la crescita delle colonie di Legionella. Un rischio Legionella che è praticamente azzerato in quegli impianti di distribuzione dell’acqua dove vi è un flusso costante di acqua molto fredda o molto calda.
Quando, invece, in un impianto di approvvigionamento idrico l’acqua ristagna per periodi troppo prolungati, tutto l’ecosistema delle tubature cambiano e si realizzano quelle condizioni ideali al proliferare di microrganismi patogeni.
Ciò rende evidente quanto la chiusura di alberghi, campeggi e strutture ricettive in genere per lunghi mesi, possa costituire invece un problema di cui tenerne debitamente conto per preservare la salute e la sicurezza di ospiti e lavoratori.
A proposito di sicurezza, è bene specificare che bere acqua stagnante contaminata da Legionella di per sè non costituirebbe un rischio, seppure è altamente sconsigliato per la possibile presenza all’interno di altri patogeni altrettanto pericolosi.
La Legionella si trasmette esclusivamente per via inalatoria respirando acqua nebulizzata contaminata, nè bevendo acqua dal rubinetto dunque e neppure utilizzandola per la preparazione dei cibi.
Accertato il legame tra proliferazione di Legionella e acqua stagnante, come è possibile allora prevenire e tenere sotto controllo il rischio di contaminazione? Scoprilo leggendo il prossimo paragrafo.
Batteri di legionella nell’acqua stagnante: l’importanza del flussaggio
Il rischio di stagnazione negli impianti idrici delle strutture turistico-ricettive temporaneamente chiuse inevitabilmente può determinare un incremento anche del rischio di proliferazione dei batteri di Legionella.
Dunque, è necessario adoperarsi con una gestione del sistema idrico e un trattamento dell’acqua adeguato all’importanza del problema.
Una corretta gestione degli impianti inutilizzati non può prescindere da un’operazione essenziale per contenere il Rischio Legionella: il flussaggio dell’acqua.
Il flussaggio consiste nel far scorrere l’acqua, sia calda che fredda, da tutte le utenze presenti in un impianto, per almeno 5 minuti, una volta alla settimana.
Per uno stabile attivo, ovvero che non va incontro a chiusure totali o parziali, tale operazione deve essere ugualmente svolta limitatamente a tutte le utenze non impiegate (rubinetti nascosti, bagni lontani, bagni in zone sotto ristrutturazione, etc.).
Discorso diverso per le strutture con chiusure totali, come appunto gli alberghi stagionali, dove l’operazione deve essere messa in pratica su tutte le utenze presenti.
Si tratta di un’operazione molto semplice ma vitale per evitare che si verifichi un pericoloso ristagno dell’acqua e, soprattutto, per impedire che si accumulino sostanze organiche e inorganiche, che sono le principali responsabili della formazione di biofilm.
Quando una struttura ricettiva ferma la propria attività temporaneamente per ferie, vengono chiusi anche gli impianti di acqua fredda potabile e acqua calda sanitaria. Ciò comporta un flusso di acqua pressoché assente e un elevato rischio Legionellosi.
Cosa fare in questo caso?
- Eseguire frequenti flussaggi a tutti i terminali dell’impianto (rubinetti, soffioni doccia ecc…) sia di acqua fredda che calda;
- Tenere sotto controllo la temperatura dell’acqua affinché resti fuori dall’intervallo di rischio Legionella, ovvero 25°C – 50°C;
- Mantenere accese pompe di ricircolo e sistema di disinfezione dell’acqua in continuo, se si è deciso di chiudere l’impianto che produce acqua calda sanitaria;
- Verificare che l’eventuale sistema di disinfezione in continuo dell’acqua funzioni correttamente;
- Eseguire periodicamente la manutenzione degli impianti e i campionamenti dell’acqua per la ricerca di Legionella nei punti critici dell’impianto.
Insomma, mantenere in buone condizioni igienico-sanitarie e monitorare costantemente l’impianto idrico, nonostante la chiusura momentanea, rappresenta il primo step di un protocollo di gestione del Rischio Legionella in vista della nuova riapertura.
Nel prossimo paragrafo analizzeremo nel dettaglio i protocolli ordinari di gestione degli impianti, anche alla luce della normativa vigente.
Prevenzione e gestione del Rischio legionella nell’acqua: la prassi da seguire
Una struttura ricettiva è tenuta a mettere sempre al primo posto la sicurezza e la salute di dipendenti, fornitori e clienti.
Ciò si traduce nell’adozione di precauzioni e prassi di gestione e controllo volte a garantire la salubrità dell’acqua e l’assenza di quantità nocive di patogeni come la Legionella.
Ecco perché, oltre ad attività routinarie di gestione degli impianti sanitari, come quelle descritte nel precedente paragrafo, è necessario mettere in conto ulteriori misure di prevenzione prima della nuova riapertura.
Le principali indicazioni sulla prassi da seguire arrivano dalle Linee Guida per la Prevenzione e il Controllo della Legionellosi del 2015. Queste prevedono che – soprattutto per quelle strutture a funzionamento stagionale – vengano eseguiti campionamento dell’acqua, trattamento di disinfezione e pulizia prima di ogni riapertura e utilizzo.
Tuttavia queste attività di prevenzione sarebbero più efficaci se collocate all’interno di un protocollo di gestione del Rischio Legionella.
Gestire e tenere sotto controllo la Legionella è un’attività molto complessa che non può limitarsi ad interventi shock di disinfezione e a una sporadica manutenzione degli impianti.
Serve piuttosto un insieme di attività coordinate e armonizzate tra loro per contenere in maniera più efficace la contaminazione batterica in una struttura ricettiva stagionale.
Il Protocollo Legionella Zero® di Firotek va oltre gli approcci tradizionali e spesso inefficaci al problema Legionella, offrendo un metodo scientifico che integra tutte le azioni necessarie a contenere la proliferazione del batterio in ogni struttura potenzialmente a rischio.
Il protocollo prevede 5 step che sono:
- Analisi e Campionamento dell’acqua finalizzate a valutare la contaminazione da Legionella e ad elaborare il DVR (Documento di Valutazione del Rischio Legionella);
- Definizione di un protocollo personalizzato di gestione Legionella, in base alle esigenze e alle criticità della tua struttura;
- Interventi shock di bonifica sia di tipo fisico che di tipo chimico;
- Certificazione dell’avvenuto controllo e intervento;
- Attestazione che la struttura è in regola con tutti gli adempimenti disposti dalla legge vigente e alle linee guida del Ministero della Salute.
Un programma di gestione e controllo completo e articolato in ogni aspetto essenziale è l’unico modo per affrontare al meglio il ripristino del regime ordinario degli impianti idrici fermi per le chiusure stagionali.
La Legionella è un problema che, se non controllato con attenzione, può costituire un grave rischio per la salute di tutti gli ospiti e i dipendenti della tua struttura.
Affidati all’esperienza di Firotek. Ti aiuteremo a gestire senza alcun rischio la tua prossima riapertura.