La legionella negli uffici pubblici e privati rappresenta un serio rischio per la salute delle persone che frequentano questi luoghi, soprattutto laddove in tali ambienti lavorativi siano presenti ed in funzione impianti di condizionamento o sistemi di:
- Umidificazione;
- Trattamento dell’aria;
- Ricircolarizzazione dell’acqua.
La normativa riguardante la Legionella in Italia fa capo al D.lgs. 81/2008 (Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro) e alle Linee guida del Ministero della Salute, dove sono esplicitamente sanciti gli obblighi e le responsabilità dei datori di lavoro nei confronti della prevenzione del rischio Legionellosi.
In questo articolo approfondiremo, meglio e nel dettaglio, le disposizioni di legge relative all’attività di prevenzione e di valutazione del rischio Legionella negli ambienti indoor, intesi qui come ambienti confinati di lavoro non di tipo industriale.
Rischio Legionella negli uffici: quali sono i contesti lavorativi più vulnerabili?
Secondo il Titolo X (Esposizione ad agenti biologici) del D. Lgs 81/2008 e le successive modifiche e integrazioni, la Legionella va considerata come un agente biologico del gruppo 2.
Si tratta, dunque, di un tipo di patogeno in grado di provocare malattie nell’uomo, anche con esito fatale, e che, quindi, costituisce un rischio per i lavoratori.
Tra gli ambienti di lavoro più a rischio contaminazione da Legionella, vanno menzionati:
- Ospedali;
- Cliniche;
- Case di cura;
- Alberghi;
- Impianti per attività sportive.
Ma, più in generale, anche tutti quei contesti, come gli uffici pubblici, frequentati e vissuti da più persone, in cui si ravvisa una cattiva progettazione ed una inadeguata manutenzione degli impianti di climatizzazione e di distribuzione dell’acqua.
Negli uffici, in particolare, sono soprattutto gli impianti di condizionamento a costituire la potenziale fonte di contaminazione dal batterio di Legionella.
Qui, come in qualsiasi altro contesto lavorativo, è necessario attuare tutte le misure più appropriate per prevenire la diffusione del batterio e proteggere i lavoratori.
Come prevenire il rischio legionella negli uffici
In un articolo dal titolo “Climatizzazione di ambienti indoor e rischio biologico”, pubblicato nel gennaio 2010 sulla rivista “Biologi d’Italia“, si evidenzia come una serie di campionamenti microbiologici effettuati dal 2004 al 2008, mostrino valori di contaminazione elevati in edifici per uffici e strutture sanitarie con impianti ad aria primaria e di climatizzazione con fancoil.
La tipologia di impianto non è però l’unica discriminante ad incidere sugli elevati livelli di carica batterica aerodispersa. Un ruolo determinante ce l’hanno anche gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, messi in atto per mantenere condizioni igienico-sanitarie adeguate.
Dunque, negli uffici, come in qualsiasi altro ambiente confinato, la corretta prevenzione dal rischio legionella passa inevitabilmente da:
- Controlli costanti;
- Manutenzione ordinaria regolare degli impianti di condizionamento, climatizzazione e umidificazione dell’aria;
- Pulizia specifica e periodica dell’impianto idrico in ogni sua parte (compresi filtri, tubature e serbatoi);
- Trattamenti di controllo e disinfezione di Legionella dall’acqua, laddove necessario;
- Monitoraggio periodico della presenza di legionella.
Il monitoraggio e la conseguente valutazione del rischio legionella nelle aziende va fatto con una certa regolarità, soprattutto se si tratta di edifici per uffici grandi e spaziosi, frequentati da molti lavoratori (almeno due volte l’anno, meglio se una volta).
Legionella: normativa e obblighi di legge per gli uffici
Come abbiamo già detto, il Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro sancisce l’obbligo di effettuare la valutazione del rischio biologico da Legionella.
In particolare, nell’articolo 271 viene espressamente chiarito che tale responsabilità ricade sul datore di lavoro per ogni sito di lavoro che si trovi sotto la sua tutela. Secondo la normativa vigente, dunque, un datore di lavoro deve provvedere a:
- Effettuare la valutazione del rischio legionella, tenendo in considerazione ogni informazione a disposizione sulle caratteristiche del patogeno e sulle modalità lavorative che ne determinano l’esposizione;
- Applicare tutti i principi previsti di buona prassi microbiologica;
- Adottare tutte le misure protettive e preventive possibili, in relazione al rischio così come è stato valutato;
- Revisionare la valutazione del rischio ogni volta si verifichi una modifica importante dell’attività lavorativa o degli impianti idrici o aeraulici, o comunque dopo 2 anni dall’ultima revisione;
- Minimizzare il rischio legionellosi, qualora la valutazione accerti una potenziale minaccia per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Per tutte le misure e le procedure idonee di tipo tecnico, organizzativo ed igienico da mettere in essere, per contenere la potenziale contaminazione da Legionella, va fatto espressamente riferimento alle indicazioni contenute nelle Linee guida.
Valutazione rischio legionella negli uffici: in cosa consiste?
La valutazione del rischio Legionella è un attività essenziale soprattutto negli uffici pubblici, come ad esempio le banche, dove le persone esposte professionalmente al batterio sono potenzialmente molte di più che in un ufficio privato.
La valutazione del rischio, comunque, è solo una delle tre fasi del “Protocollo di Controllo del Rischio Legionella”, che comprende anche la Gestione e la Comunicazione del rischio.
Per quanto attiene però alla valutazione, questa attività è finalizzata all’elaborazione di un DVR, ovvero un Documento di Valutazione del Rischio, che è obbligatorio per legge e può essere redatto soltanto da personale altamente qualificato.
Per esempio, un DVR legionella accurato dovrebbe contenere informazioni indispensabili a:
- Individuare tempestivamente ogni potenziale condizione di proliferazione batterica;
- Stimare il potenziale impatto causato dagli impianti a rischio sulla salute dei lavoratori in un ambiente che frequentano;
- Definire ed implementare le misure volte a minimizzare e contenere il rischio.
La legge prevede che il DVR Legionella vada redatto periodicamente, con una cadenza di almeno due anni.
Il Datore di Lavoro è obbligato a produrre tale documento. In caso di mancato adempimento della messa a norma della propria struttura, si rischia una sanzione pecuniaria e la detenzione fino ad 8 mesi.
Manuale autocontrollo legionella: a cosa serve questo documento
Complementare al Documento di Valutazione del Rischio c’è il Manuale o Registro di autocontrollo Legionella.
Questo documento è indispensabile, al pari del DVR, poiché in esso va tenuta traccia di ogni attività di manutenzione, sia di tipo ordinario che straordinario, eseguita sugli impianti idrici e di climatizzazione al fine di verificare la presenza o meno di legionella.
Noto anche con il nome di Registro degli interventi, si tratta di un documento dinamico che riporta lo svolgimento cronologico di tutte le operazioni effettuate per ridurre al minimo il rischio Legionella come, ad esempio:
- Attività di manutenzione ordinaria e straordinaria;
- Interventi di bonifica;
- Operazioni di pulizia e disinfezione.
Ma anche qualsiasi modifica intervenuta sulla conformazione degli impianti della struttura in esame. Il registro va aggiornato periodicamente da parte di un Responsabile designato all’interno della stessa struttura.
Cosa dicono le linee guida legionella aggiornate al 2020
Le Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi del 2015 costituiscono il principale punto di riferimento per contenere il potenziale rischio di diffusione del batterio Legionella Pneumophila.
Nel 2020, con l’emergenza sanitaria da Covid-19 in atto, si è reso necessario un ulteriore approfondimento in materia, come si può leggere nel Rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità n.21/2020.
Il documento fornisce soprattutto indicazioni sulla gestione del problema e sulle azioni da intraprendere post riaperture. In particolare, distingue tra:
- Azioni normali per chiusura inferiore ad un mese;
- Azioni straordinarie per chiusura superiore ad un mese.
Tale rapporto integra le linee guida ministeriali, soprattutto per quanto attiene la prevenzione della contaminazione del batterio Legionella negli impianti idrici e di climatizzazione, non utilizzati durante il Lockdown.
E, inoltre, obbliga i datori di lavoro a provvedere a valutare il rischio Legionella, sia per i propri lavoratori che per qualsiasi altra persona frequenti un certo ambiente di lavoro.