Come gestire il Rischio Legionella in azienda? Il 2020 sarà probabilmente ricordato come l’anno del Rischio Biologico, argomento su cui (causa Covid-19) siamo stati tutti richiamati a prestare attenzione.
In questa categoria di Rischi Specifici, anche il batterio Legionella riveste un ruolo da protagonista, presentando nel suo sviluppo clinico caratteristiche simili a quelle del tanto odiato Sars-Cov-2 (leggi anche: Legionella e Coronavirus).
Ma come fare per proteggere la propria struttura aziendale dal Rischio? Come si può prevenire la Legionella nelle strutture ricettive o negli uffici?
Abbiamo riassunto i 3 elementi fondamentali a cui prestare attenzione, ricordando che la letalità di questo batterio è stimata, dall’ISS, tra il 5% e il 10%.
1. Il pilastro essenziale: valutare il Rischio
Ogni azione di contenimento del Rischio Legionella deve necessariamente partire dallo step fondamentale: la valutazione del rischio (leggi anche: Valutazione Rischio Legionella).
Non esiste nessuna strategia valida di gestione del rischio Legionella che non passi attraverso una valutazione del rischio, quindi è inutile programmare interventi, analisi, sistemi di dosaggio, se non si comprende prima qual è il rischio di contrarre la Legionella all’interno di un edificio o una struttura.
Il DVR è un elaborato in cui si uniscono e si considerano tutte le variabili che concorrono a determinare il rischio di contagio da Legionella ed è la “pietra angolare” su cui si articola la gestione del rischio, senza la quale si parte svantaggiati.
Va considerato innanzitutto che la valutazione del rischio Legionella è obbligatoria per legge (leggi anche Normativa Legionella), in quanto la Legionella viene citata dal Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro 81/08 ed è classificata come agente biologico di classe 2, ovvero come un microrganismo che può comportare un rischio per i lavoratori, sebbene abbia poche probabilità di propagarsi e vi siano di norma disponibili efficaci misure profilattiche terapeutiche. La Legionella è un agente biologico soggetto all’Articolo 271 relativo alla valutazione dei rischi biologici ed è sottoposto a sorveglianza sanitaria dal 1983.
2. Da fenomeno statico a dinamico
Non mi stancherò mai di ripeterlo: la Legionella non è un fenomeno statico. Su questo secondo punto l’errore è sempre lo stesso, tendiamo a etichettare come “risolto” un problema che per sua natura non è risolvibile!
Facciamo alcuni esempi per comprendere questo secondo punto del nostro approfondimento. Fare le analisi Legionella per valutarne la presenza/assenza all’interno del nostro impianto idrico è certamente un’attività essenziale. Ma attenzione però: le analisi ci danno un’indicazione che ha validità in un certo lasso di tempo.
Avere valori sotto le 100 Ufc/l in una data X, non mi garantisce che tale valore sia il medesimo per sempre.
La biologia acquatica è fatta di variabili complesse e delicate, che possono mutare nel tempo lo stato delle cose.
Allo stesso tempo installare un prodotto di dosaggio in continuo (biossido di cloro, ioni argento, mono-clorammine etc.) pensando di affidarsi ciecamente a questi sistemi come soluzione definitiva è assolutamente sbagliato. Nessun sistema chimico, se non opportunamente armonizzato con tutte le altre azioni necessarie, da garanzie in tal senso.
Pensare alla Legionella come un rischio eliminabile (concetto statico), sarebbe come lavarsi i denti una volta e non farlo più!
Bisogna invece prendere consapevolezza del problema in senso dinamico: tante variabili da tenere periodicamente e organicamente sotto controllo.
3. Gestire le riaperture stagionali
Anche l’Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato, in un documento speciale, i rischi connessi alle riaperture delle attività post Covid-19 (Leggi lo speciale).
Nella nostra analisi sui 3 punti essenziali per le aziende c’è senza dubbio il tema della stagionalità legata alla tipologia di struttura.
Stiamo valutando il Rischio per un ufficio con orari continuati o per uno stabilimento balneare? Si tratta di una struttura industriale sempre operativa o di un centro termale che risente di periodi di chiusura forzata?
Diventa basilare, in un contrasto efficace del Rischio Legionella, pianificare le attività operative legate alle riaperture stagionali.
In tal senso gli elementi da tenere in considerazioni possono essere:
- verificare la corretta circolazione dell’acqua calda in tutte le parti del sistema idrico assicurando la tempestiva eliminazione di rami morti;
- pulire, disincrostare e, all’occorrenza, sostituire tutti i terminali (docce e rubinetti) di acqua calda e fredda; flussare abbondantemente e disinfettare periodicamente con cloro le cassette di scarico per WC, gli orinatoi, i by-pass e tutti gli altri punti sulla rete;
- assicurarsi che i serbatoi di stoccaggio dell’acqua potabile contengano cloro residuo libero (valore consigliato: 0,2 mg/l). Concentrazioni di disinfettante più elevati (1-3 mg/l) sono efficaci nel controllo della proliferazione di Legionella, ma alterano le caratteristiche di potabilità dell’acqua;
Conclusioni: Rischio Legionella nelle aziende
Possiamo affermare che una corretta prevenzione del Rischio Legionella nelle aziende sia legato anzitutto alla piena conoscenza del batterio e della sua capacità di proliferare all’interno degli impianti idrici artificiali.
Una volta afferrato il principio di prevenzione armonica e dinamica (molteplici attività con frequenza ricorrente) si può avviare una campagna efficace di lotta alla Legionella.