Monoclorammina e Legionella costituiscono un binomio interessante da approfondire, quando si affronta il tema della lotta alla proliferazione di questo agente patogeno.
Parliamo di un batterio che ha le sue specificità, e che è estremamente pericoloso per l’uomo. Per questo motivo, nella profilassi del rischio Legionella, assumono un’importanza basilare tanto i metodi di prevenzione, che quelli di contenimento e di controllo del pericolo batteriologico.
La monoclorammina rientra nei cosiddetti trattamenti chimici anti legionella in modalità continua, grazie soprattutto al suo elevato effetto biocida. Tuttavia, si tratta di una sostanza ancora poco utilizzata, ma che merita ugualmente un doveroso approfondimento.
Farsi un’idea su cosa sia questa sostanza chimica, sulla sua utilità e sulla sua efficacia al contrasto del batterio in esame può aiutare ad avere un quadro più dettagliato sulle sue potenzialità in tema di contenimento del rischio Legionella.
Cos’è la Monoclorammina ed a cosa serve
Annoverabile tra i composti chimici, la Monoclorammina ha formula NH2Cl. Si tratta di una formulazione a base di cloro, ampiamente utilizzata per i trattamenti dell’acqua potabile.
Con il passare degli anni, questo elemento è stato impiegato anche per la sanificazione degli impianti idrosanitari di:
- Edifici a uso residenziale;
- Complessi turistico – alberghieri;
- Strutture sanitarie;
- Impianti sportivi:
- Strutture termali.
L’utilizzo della Monoclorammina come agente di disinfezione dell’acqua potabile è riconosciuto sia dalla statunitense EPA (Environmental Protection Agency) che dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), l’istituto dell’ONU deputato alla tutela della salute.
L’impiego corretto di questa sostanza presuppone dosaggi precisi, al fine di preservare la potabilità dell’acqua e le sue qualità organolettiche.
Dosaggi che l’EPA prevede in 4 ppm (parti per milione), e che l’Organizzazione Mondiale della Sanità limita invece a 3 ppm.
I motivi per cui la Monoclorammina è reputata affidabile in termini di disinfezione, sono dati dalle sue specifiche caratteristiche, quali:
- Capacità biocida nei confronti della proliferazione degli agenti patogeni acquatici;
- Scarsa capacità ossidante nelle tubazioni degli impianti idrosanitari in cui il composto agisce;
- Compatibilità ampia con gran parte dei materiali di cui sono composte le tubature (dall’acciaio al rame, dal pvc al ferro zincato ecc…);
- Ottima stabilità, che le consente di restare attiva a lungo, esplicando i suoi effetti in maniera duratura;
- Penetrabilità approfondita all’interno di un impianto sanitario.
L’azione battericida del composto, combinata ad un giusto ed efficiente utilizzo da parte di personale specializzato, è efficace anche perché capace di raggiungere ogni punto del sistema idrico sanitario, assicurando una valida igienizzazione anche laddove curvature o piegature potrebbero generare sedimenti favorevoli alla proliferazione batterica.
Quanto detto permette di apprezzare la Monoclorammina come valente biocida, e porta a chiedersi se essa sia efficace anche per contrastare la contaminazione da Legionella.
Perché la monoclorammina può essere efficace contro la Legionella?
La capacità biocida della Monoclorammina potrebbe essere già sufficiente a dimostrare la sua efficacia nel contrastare la proliferazione del batterio.
Diversi studi e pubblicazioni scientifiche anche internazionali concordano nel porre Monoclorammina e Legionella su un interessante piano di relazione.
I risultati di questi studi, sostanzialmente, affermano che la monoclorammina assolve con maggiore efficacia all’attività di disinfezione delle acque sanitarie da Legionella, anche rispetto ad altri metodi conosciuti.
Ciò grazie soprattutto a:
- Rapida eliminazione del batterio Legionella pneumophila a pochi giorni del trattamento;
- Capacità della Monoclorammina di raggiungere anche gli interstizi più reconditi degli impianti di acqua calda sanitaria;
- Massima penetrazione nel Biofilm dove si annida la Legionella.
A questo si aggiunge una bassa concentrazione di sottoprodotti potenzialmente dannosi per la salute umana, quali ad esempio nitriti, nitrati e ammonio.
Che la Monoclorammina offra ottime performance di contrasto al batterio in esame è certificato anche dalle Linee Guida per la prevenzione ed il controllo della Legionellosi, che riconoscono a questo elemento chimico un’efficacia maggiore di quella attribuibile, ad esempio, al biossido di cloro.
Monoclorammina e Legionella: sicurezza, pericolosità e svantaggi
Dunque, la Monoclorammina è un valido alleato nella lotta alla Legionella. Tuttavia, richiede particolare attenzione, in quanto presenta alcune pericolosità e svantaggi che potrebbero pregiudicare quella efficacia di utilizzo acclarata a livello internazionale.
I contro relativi all’utilizzo di questa sostanza derivano dal fatto che:
- È meno reattiva rispetto al cloro, il che le permette di restare più a lungo in acqua con conseguenti effetti dannosi sulla qualità della stessa;
- In dosi elevate (superiori a 3- 4 ppm), può favorire la formazione di ammine organiche, che non hanno il medesimo potere di disinfezione di quelle inorganiche;
- Risente del livello di acidità dell’acqua; maggiore è il pH, minore è la sua efficacia.
In aggiunta a questo elenco di svantaggi, va detto anche che la Monoclorammina può essere talvolta pericolosa, specie se non dosata con perizia.
L’invito alla prudenza deriva dal fatto che le clorammine possono entrare in contatto con i vasi sanguigni e in tal modo recare danni alla salute, essendo esse nocive per il sangue.
Clorammine, quali sono i rischi per acqua potabile ed acqua calda sanitaria
Il dosaggio è proprio uno degli aspetti di cui tener maggiormente conto per garantire che questo agente chimico sia utilizzato correttamente.
Calcolare la giusta quantità di prodotto da impiegare riveste un ruolo fondamentale, in quanto esiste un limite alla presenza di clorammine che possono trovarsi nell’acqua senza che esse ne inficino le qualità organolettiche e la potabilità.
Prima di verificare quale sia la dose giusta, va però ribadito che l’acqua disinfettata con le clorammine è sicura sia da bere che per il lavaggio del corpo, in quanto tali sostanze vengono metabolizzate dall’organismo.
Pur non pregiudicando la potabilità dell’acqua, si consiglia tuttavia ad alcune categorie di individui immunodepressi, bambini e anziani, di prestare massima prudenza allorché utilizzino acqua trattata con questa sostanza. Può, inoltre, causare anemia nei pazienti sottoposti ad emodialisi e metaemoglobinemia nei neonati.
Fatta questa doverosa specificazione, è opportuno tornare sul tema del dosaggio specificando che esso è considerato ottimale quando effettuato in una quantità pari a 3 – 4 ppm (parti per milione).
Alcuni studi hanno messo in probabile correlazione il trattamento a lungo periodo con monoclorammine e la presenza di Mycobacterium spp e la formazione di prodotti nitrogeni derivati con attività cancerogena. Quindi, se un dosaggio minore non consente al composto chimico di operare correttamente, uno maggiore favorirebbe la creazione di sottoprodotti dannosi per la salute.
Tra essi si possono citare:
- Ciano cloruro;
- Nitrocloroformio.
Entrambi questi sottoprodotti chimici risultano, infatti, altamente tossici e quindi rischiosi se posti a contatto con il corpo umano. La monoclorammina, inoltre, mostra effetti lesivi sulla gomma ed è particolarmente corrosiva nei confronti di piombo e rame (effetto dell’ammoniaca).
Monoclorammina e Biossido di cloro a confronto
Rispetto alla Monoclorammina, il Biossido di cloro è un trattamento maggiormente impiegato per la bonifica degli impianti dalla Legionella.
La sua azione antibatterica è rapida ed efficace. Inoltre, questa soluzione offre benefici anche per quanto riguarda l’eliminazione del biofilm, ossia quei depositi composti da materia sia organica che inorganica, che rappresentano l’ambiente perfetto per la proliferazione della Legionella.
L’insieme di queste capacità fa sì che il trattamento al Biossido di cloro sia ampiamente utilizzato, e con ottimi risultati, per prevenire il rischio cagionato dagli agenti patogeni acquatici.
Dunque, tanto la Monoclorammina che il Biossido di cloro si fanno apprezzare, pur con le loro differenze.
Differenze che riguardano principalmente:
- Tempi di azione: la Monoclorammina ha un’azione biocida lenta ma a lungo termine, mentre il Biossido di cloro assicura un’efficacia rapida che contrasta nel breve tempo il batterio con relativo residuo attivo;
- Effetti sugli impianti sottoposti a bonifica: l’utilizzo prolungato nel lungo periodo del Biossido di cloro ha effetti corrosivi sulle tubature, con conseguenti rilasci in acqua di sostanze inorganiche dannose per la salute. Effetto generalmente meno riscontrato nei trattamenti a base di Monoclorammina.
Quanto all’efficacia, gli standard sono pressoché identici. Entrambe le sostanze garantiscono ottimi risultati in tema di bonifica da Legionella, ed entrambi estendono la propria azione a tutti gli agenti patogeni eventualmente presenti in acqua.
Unica sottile differenza sta nel fatto che la Monoclorammina vanta una maggiore idoneità a raggiungere anche i punti più distali dell’impianto oggetto della bonifica.
Monoclorammina e trattamento anti legionella: facciamo il punto della situazione
Al termine di questa analisi, è possibile tirare le somme circa il legame tra Monoclorammina e Legionella. Nello specifico, può dirsi che questo elemento chimico vanta ottime proprietà di contrasto al batterio.
Tuttavia, essa non costituisce uno dei trattamenti chimici maggiormente diffusi per debellare la Legionella. Ciò accade nonostante il suo utilizzo sia stato acclarato sia da organismi internazionali che dalle Linee guida italiane contro la Legionellosi.
Lo scarso uso dipende sia da questioni prettamente economiche (l’uso della Monoclorammina ha costi più elevati rispetto a quelli di altri trattamenti), sia da ragioni legate alla tutela della salute.
Questo elemento chimico richiede un perfetto dosaggio. Se questo viene fatto in maniera errata, si avrà una concentrazione troppo elevata di Monoclorammina nell’acqua con conseguente nitrificazione della stessa.
Per questa ragione, calcolare la quantità di sostanza da diluire in acqua è un compito da attuare ricorrendo a professionisti del settore.
In conclusione, è possibile affermare che per quanto il trattamento con Monoclorammina offra apprezzabili standard qualitativi, debellare il rischio Legionella comporta una pluralità di attività, di cui i trattamenti di contrasto e di controllo costituiscono soltanto una parte, seppur rilevante.
Una profilassi può dirsi completa quando preveda un protocollo di interventi specifici, quali:
- Analisi e campionamento dell’acqua;
- Redazione del DVR (Documento di Valutazione del Rischio);
- Manutenzione periodica degli impianti;
- Pulizia di serbatoi, tubature e filtri;
- Operazioni di bonifica.
Queste operazioni richiedono un certo know how, e come tali devono venir poste in essere da chi vanta capacità ed esperienza comprovata nel settore.
Se sei un responsabile di un’azienda o di un’altra struttura comunitaria, la tua priorità è quella di agire sempre nel rispetto della salute dei tuoi lavoratori. Questo significa adottare misure efficaci di prevenzioni e di contrasto ad una potenziale contaminazione batteriologica.
Ed affidarsi a un equipe di professionisti è il primo imprescindibile gesto per azionare un’efficace prevenzione del rischio Legionella.