Il rischio più rilevante associato alla frequentazione degli impianti natatori è quello legato alla possibile presenza di legionella nelle piscine.
Il batterio della Legionella, infatti, è tra i patogeni più pericolosi che si trasmettono attraverso l’acqua, responsabile di una grave infezione alle vie respiratorie generalmente nota come malattia dei legionari o legionellosi.
Il batterio si può trovare negli ambienti acquatici naturali, quali sorgenti, fiumi e laghi. Da questi, tramite le condotte di approvvigionamento dell’acqua, può facilmente raggiungere serbatoi ambientali artificiali che agiscono poi da amplificatori e disseminatori del microrganismo patogeno.
Tra questi, ci sono soprattutto:
- Torri di raffreddamento;
- Impianti idrici degli edifici pubblici e privati (serbatoi, tubature ecc…);
- Impianti di climatizzazione;
- Piscine, fontane, vasche;
- Impianti termali.
In questo articolo ci occuperemo in particolar modo delle piscine e, dunque, come è possibile individuare, correggere e prevenire il rischio di colonizzazione di questo batterio all’interno delle acque degli impianti natatori.
Dove si trova la Legionella in una piscina
La Legionella è un batterio che si annida naturalmente nelle acque. Negli impianti natatori, la Legionella, più che nell’acqua stessa della vasca, si potrebbe trovare:
- Nella rete idrica, dal momento che il batterio tende a proliferare nei biofilm all’interno delle tubature e ai punti d’uso, come rubinetti e diffusori delle docce;
- Nelle acque di condensa generate dai sistemi di riscaldamento, condizionamento e ventilazione delle piscine.
Ciò è dovuto soprattutto alla presenza di efficaci agenti disinfettanti come il cloro (che normalmente dovrebbe essere mantenuto fra 0,7 e 1,5 ppm).
Come si trasmette la Legionella in piscina
Le malattie infettive dovuti ad agenti patogeni riscontrabili nelle acque di una piscina, di solito, possono trasmettersi per:
- Ingestione di acqua contaminata;
- Contatto;
- Inalazione aerosol.
Nel caso specifico della Legionella, la trasmissione della malattia all’uomo, avviene solo mediante l’inalazione di goccioline d’acqua contaminate dal batterio.
Dunque, il rischio legato alla presenza di Legionella nelle acque di una piscina riguarda soprattutto gli aerosol delle docce ed i rubinetti dell’impianto idrico, non adeguatamente e regolarmente mantenuti e aventi condizioni tali da favorire la sopravvivenza e la diffusione del batterio.
Legionella nelle piscine: quali sono i fattori di rischio
Negli impianti ad uso natatorio, la colonizzazione di Legionella nelle acque è favorita da alcuni fattori, che sono poi quelli favorevoli alla normale proliferazione e diffusione del batterio, ovvero:
- Temperatura dell’acqua tra i 20 e i 50°C;
- Formazione di incrostazioni, corrosioni e sedimenti nei componenti idraulici e nelle tubazioni;
- Rami ciechi nell’impianto idrico che causano stagnazione;
- Punti di erogazione scarsamente o mai utilizzati;
- Presenza di serbatoi di acqua calda e fredda.
A tutto questo si deve aggiungere la scarsa manutenzione di tutto l’impianto idrico ed in particolare dei soffioni della doccia, dei rubinetti e degli altri terminali (soprattutto se dotati di rompigetto con aerosolizzatore), nonché l’inadeguata o assente pulizia e disinfezione periodica dei serbatoi di acqua e dei filtri.
Come individuare la legionella nelle acque
Ogni gestore di una piscina è tenuto a predisporre il Documento per la Prevenzione ed il Controllo del rischio da Legionella. Questo documento contiene innanzitutto le caratteristiche dell’impianto, dei materiali con cui è realizzato e il percorso che compie l’acqua all’interno.
In secondo luogo, sono riportate le valutazioni del rischio e tutti gli interventi di manutenzione effettuati sugli impianti idrici e di climatizzazione. L’analisi e la valutazione del rischio va effettuata con cadenza biennale (meglio se annuale) od ogni volta sussistano condizioni di modifica dell’impianto.
L’analisi del rischio evidenzia fattori di pericolo per la diffusione di Legionella e dovrebbe essere corredata da specifiche analisi delle acque volte ad individuare, appunto, la presenza del batterio negli impianti.
Per il campionamento e la ricerca di Legionella all’interno di un impianto di acqua calda e fredda si effettuano prelievi preferibilmente sui punti critici individuati, procedendo nella maggior parte dei casi considerando il rischio associato agli impianti in questo modo:
- Si fa scorrere l’acqua per almeno un minuto;
- Si chiude il flusso e si flamba all’interno e all’esterno dello sbocco, (quando la flambatura è tecnicamente possibile) oppure si disinfetta con ipoclorito al 1% o etanolo al 70% lasciando agire il disinfettante almeno per 60 secondi;
- Si fa scorrere nuovamente l’acqua per almeno 1 minuto per rimuovere le tracce di disinfettante;
- Si misura la temperatura posizionando il termometro nel flusso d’acqua;
- Si preleva il campione.
Ulteriormente, possono essere svolti campionamenti anche prendendo atto del rischio all’utenza, in tal caso il campione è prelevato senza effettuare scorrimento, flambatura e mantenendo il rompigetto.
Occorre inoltre specificare in questa sede che, se le piscine sono dotate di idromassaggio, la Linea Guida prevede che vi siano campionamenti trimestrali.
Come prevenire il rischio legionellosi nelle piscine
I dettami del controllo e della prevenzione del rischio Legionella nelle piscine sono contenuti all’interno delle “Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi”, emanate nel 2015 dal Ministero della Salute.
Secondo questo documento, l’attività tesa a ridurre al minimo il verificarsi di un’infezione da Legionella, consiste essenzialmente in:
- Manutenzione periodica degli impianti;
- Corretto trattamento dell’acqua e dei filtri;
- Verifica della qualità mediante analisi di laboratorio.
Le linee guida del Ministero raccomandano ai gestori degli impianti di effettuare, almeno una volta all’anno, la revisione dei sistemi di circolazione dell’acqua e la la pulizia e la disinfezione shock di vasca e tubazioni, nonché dei filtri (ogni 1-3 mesi) ed sostituzione in caso siano usurati.
La Legionella è divenuta argomento di interesse anche nell’ambito della potabilità delle acque, visto l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n. 18 del 23 febbraio 2023 il quale, recependo la direttiva europea 2020/2184, ha completamente sostituito il Decreto Legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 e ha inserito il batterio di Philadelphia fra i parametri microbiologici da verificare (infatti, anche se di per sé la presenza della Legionella non compromette la potabilità dell’acqua, i rischi associati alla sua presenza nelle acque sono tali da non rendere l’acqua effettivamente adatta al consumo umano se oltre certi limiti indicati nella legge stessa).
Se vuoi approfondire questo aspetto, ti consigliamo di leggere le Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi.
Come mantenere una buona qualità dell’acqua di una piscina
L’acqua di una vasca natatoria non rappresenta un rischio importante di legionellosi al giorno d’oggi, purché sia correttamente trattata in modo da non costituire un potenziale ambiente favorevole alla colonizzazione del batterio.
Secondo le norme vigenti, che fanno riferimento alla norma internazionale UNI 10637 “Requisiti degli impianti di circolazione, trattamento, disinfezione e qualità dell’acqua di piscina”, per mantenere una buona qualità, bisogna fare attenzione a monitorare con regolarità e precisione:
- Potenziale Redox;
- PH;
- Cloro attivo libero e combinato;
- Acido socianurico;
- Temperatura dell’acqua.
Il Ph ed il Cloro in particolare sono due parametri fondamentali che garantiscono l’ottimale salubrità dell’acqua e condizioni di assoluta sicurezza per i bagnanti.
Il PH va analizzato almeno una volta al giorno, sia nelle acque di immissione che in vasca. Il suo valore ottimale deve essere compreso in un range che va tra il 7,2 ed il 7,4.
Invece, la concentrazione di cloro libero nell’acqua della vasca va analizzata ogni due ore e deve essere compreso tra 0,6 – 1,5 mg/L.
Cosa fare in caso di Legionella
Nell’eventualità si manifestino casi di legionellosi tra i frequentatori di impianti natatori, il gestore della struttura deve obbligatoriamente mettere in atto misure correttive immediate:
- Lavaggio chimico volto a disinfettare e disincrostare i serbatoi, le autoclavi e ogni deposito idrico (soprattutto gli accumuli di acqua calda centralizzati);
- Disinfezione shock degli impianti idrici per mezzo di tecniche di iperclorazione;
- Valutazione ed aggiornamento delle misure di controllo (DVR e Registro interventi);
- Ricampionamento per la verifica della Legionella a seguito delle misure correttive